Esistono situazioni che possono portare imbarazzo.
Il ciclo, per le ragazze, le donne di ogni età, non sempre viene vissuto con serenità e disinvoltura…. (e da uomo posso dire che di certo avrei assolutamente dei problemi a rapportarmici se fossi una donna…)
Fin da giovani si ha a che fare con dolori, imbarazzo, e comprensione di ciò che muta inevitabilmente lo stile di vita, l’umore e non solo…
Il ciclo, le mestruazioni, sono per i più un tema tabù… di cui non parlare perchè non fà piacere o porta a imbarazzo o disagio.
In Italia abbiamo visto e assistito a campagne pubblicitarie che hanno tentato, vanamente, di sdoganare e/o normalizzare la percezione di questa cosa, per altro naturale, cercando di farla comprendere anche a chi, ignorandone tutte le implicazioni, si ostina a giudicare o sparlare senza comprendere o capire…
Con le ali, senza le ali, interni, esterni, piccoli, grossi, spugne o chissà cos’altro… la pubblicità ha cercato in ogni modo di aiutare in tal senso…
Nel 2020 le campagne pubblicitarie sono state anche più efficaci e d’impatto, di effetto andando direttamente al dunque, come giusto che sia.
Ciò nonostante l’argomento resta ancora fra quelli tabù.
Le mestruazioni per cui ancora ci cercano sinonimi – ciclo, cose, fiori, zie, marchesi, – ma anche imbarazzati giri di parole, vedono le donne subire, qui da noi in Italia, un trattamento che, quello sì, è imbarazzante…
Lo sapete che gli assorbenti femminili sono stati tassati come un bene di lusso, come il tartufo, per fare un esempio?
Essere indisposte, oltre a far chi più chi meno soffrire dolori e stati d’animo vari e di disagio, è anche, oltretutto, costoso proprio per via delle tasse che vengono imposte sui vari tipi di assorbenti o prodotti simili.
L’Italia non è un Paese per donne, in questo senso… ma per fortuna che c’è la Scozia dove il parlamento ha approvato un nuovo disegno di legge che intende far diventare gratuiti assorbenti e tamponi, rendendoli disponibili nei centri di aggregazione giovanile come i centri sociali.
Sarebbe intelligente e giusto che anche da noi, che ci riteniamo un Paese civilizzato e avanzato, si ragionasse verso questo senso…
Invece esistono “uomini” che nel recepire questo tipo di iniziative, hanno il coraggio e la faccia tosta, per non dire di peggio, di commentare così…
“io come “maschio” vorrei l’indennità per il rasoio: mi sento discriminato perché devo farmi la barba tutti i giorni.”
Nel Regno Unito i prodotti sanitari sono tassati al 5%, in Ungheria (27%), Danimarca, Svezia e Norvegia (25%).
A tal proposito mi scrive in commento Aurora Malandra. “Ma qui in UK già costano 1/3 rispetto al l’Italia. L’anno scorso, tornando in vacanza e dove doli comprare, sono rimasta shockata. 3.99 euro contro 99 centesimi di pound. Stessa tipologia di assorbenti
Un po’ come i pannolini, che in Italia sembrano un bene di lusso“
La situazione è migliore in Francia (5,5%), Belgio e Olanda (6%). La Germania è riuscita a far scendere l’aliquota dal 19 al 7 per cento a novembre scorso.
Tra le peggiori c’è l’Italia (aliquota al 22%): a dicembre è stata abbassata al 5%, ma solo per gli assorbenti compostabili che sono la parte minore del reale mercato…
Il commento, da individuo di sesso maschile, che vorrei rivolgere a tutti quegli “uomini” che fanno vanto del loro quantitativo di testosterone, è unico e lo rivolgo con una domanda abbastanza facile…
“Riuscireste voi a vivere per un anno con il ciclo e riuscire a farlo come fanno le donne che lo vivono fin da giovanissime per buona parte della loro vita?”
Credo che certe opinioni verrebbero sfatate, che ci sarebbe maggior comprensione e rispetto e forse si tenderebbe a comprendere un pò più quell’universo femminile e tutto ciò che ne consegue…
Sarebbe interessante che anche coloro che occupano scranni di potere potessero vivere questa esperienza anche solo per poi potersi impegnare in maniera più attiva, cosciente e rispettosa, nei confronti di quel genere che tanto inseguono per ben altri motivi e che in fondo ha dato anche a loro le origini, passando a loro volta proprio da quei cicli e da quei dolori che i più ignorano….
Chissà… Speriamo che in Italia si arrivi presto a copiare, una volta tanto, quei Paesi che si dimostrano più sensibili e sensati nei confronti delle donne…
un applauso.