Ci sono parole che non sentirò mai pronunciare, specie rivolte alla mia persona.
Parole con un peso enorme, macigni che pesano nel cuore e in una normale vita.
Non mi sentirò mai salutare con “ciao papà!” oppure sentirmi chiamare così per cercare di risolvere un problema, un consiglio, una grana, uno sfogo, un voto brutto o bello, un ginocchio graffiato, uno schiaffo dato o ricevuto, un litigio o cos’altro ancora…
Lo so che è un pensiero stupido, anche perchè innesta una serie di pensieri e ragionamenti che non fanno bene…
In realtà non so nemmeno se sarei all’altezza o in grado di essere un genitore. Non so nemmeno se sarei un buon genitore o meno!
Non so quale sia il mio destino o percorso….
Non mi è dato saperlo (e forse bene così perchè, sono sicuro, a saperlo farei di tutto per guastarne i disegni), quindi mi vivo il mio presente per quello che è e per ciò che mi offre o propone, giorno per giorno…
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Talvolta riesco ad essere grato per quanto ho e ricevo come manna dal cielo, come grazia ricevuta… altre volte invece, rimugino sù su quanto ero, quanto sono, quanto avrei potuto essere e quanto vorrei diventare…
Evito di incontrare il mio viso nello specchio perchè non mi ci riconosco e nemmeno mi ci rivedo con piacere.
Evito di raffrontarlo a quel bimbo brigante e solare che ero, e che a grande fatica, cerco di mantenere vivo e presente dentro di me…
Quell’animo positivo, allegro, burlone, giocherellone, incosciente e spavaldo della vita, delle prove, dei problemi, del tempo…
Piccole grandi mancanze che sanno creare vuoto e far star male… un male passeggero che poi passa… deve passare…
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Insomma…. un’altro giorno fra parole, pensieri e destini…