11.34 del 28 aprile 2013.
Alcuni politici sono chiamati a giurare la loro fedeltà alla Repubblica Italiana.
All’esterno le forze dell’ordine vigilano che tutto si svolga in maniera regolare e cercano per come possibile di garantire sicurezza con la loro presenza.
All’improvviso due spari. Due carabinieri colpiti. Uno in modo grave viene soccorso da un collega che estrae il telefono e prontamente sconvolto chiama i soccorsi e l’ambulanza.
Nella piazza il panico… Poi da dietro le auto delle pattuglie compaiono giornalisti e fotoreporter… Alcuni scattano foto sprezzanti, altri irrispettose (della scena e del dolore), altri si interrogano e chiedono “mi dica se è vivo!” Come a voler cercare uno scoop, come se a terra non ci fosse un uomo, un padre di famiglia, un rappresentante dello Stato, ma una notizia da inseguire da dire in diretta!
… Aborro di fronte a questo insani gesti. Aborro davanti a certe domande senza rispetto.
Era meglio chiedere se serviva aiuto o se si poteva essere utili…
Oltre al gesto deprecabile e di cui parlerò in un nuovo post questo è quanto pensavo stamattina…
Mi è tornata in mente la canzone “è l’Italia che va” di Ron….
Come sempre… Meditate gente… Meditate….