camillo-u-peppone16Certo che c’è da rflettere e parecchio… Già negli anni ’50, dopo essere stato inernato e incarcerato, la geniale mente di Giovannino Guareschi, ci aveva regalato uno spaccato d’Italia sempre così attuale e ricorsivo…
In questo caso mi riferisco alla creazione, la caratterizzazione di due personaggi come Don Camillo e Peppone…
Pensate alla trama che si ripete di episodio in episodio… Si attaccano, si provocano, si stuzzicano ma alla fine si ritrovano d’accordo e alle magagne cercano di supportarsi e di mettere le pezze per come possibile per non affossarsi realmente ma solo apparentemente perchè in fondo in fondo si vogliono bene e l’uno non riesce a fare a meno dell’altro… Alla fine poi ne giova anche la popolazione che si arrabatta, vive difficoltà ma poi, osservandolicomprende e supera i momenti negativi.

 

Ora provate a immaginare, se riuscite, la versione “made in vda”…

 

Non vi sembra anche a voi che, come avviene in ambito nazionale, si stia vivendo in forma ripetitiva questa favola che dagli anni ’50 si ripropone ciclicamente? Un gioco dei ruoli in cui i protagonisti sono gli stessi per delle epoche e che fra di loro all’interno delle aule si vivono delle diatribe, delle discussioni senza limiti e poifuori dalla stessa li trovi a prendere insieme un caffè o a discutere amabilmente fra di loro, magari a bassa voce per non essere “intercettati”…
Sia chiaro, non tutti sono così ci mancherebbe, ma per favore, apriamo gli occhi e cerchiamo di vedere oltre alle apparenze, oltre alle regole non scritte ma ben presenti del gioco dei ruoli… Si giocano partite ben più grandi di quelle che siamo in grado di comprendere e di cui siamo a conoscenza…
Non voglio deturpare questa mia immagine , nonostante tutto, poetica della realtà in cui viviamo.. ma vi sono molti altri elementi che “amico… pensa ai …axxi tuoi….” e, sebbene si spera siano semplici creature e caricature, si sa che sono invece amare realtà…
Non credo personalmente che la cosa sia diversa anche qui da noi… Nutro delle perpessità e delle amarezze che mi fanno pensare che stiamo vivendo una tragi-commedia e peccato che in questo caso non ci sia dietro la fervida quanto sagace firma di Giovannino Guareschi… (almeno sarei sicuro di un lieto fine…)
Qui la storia si ripete ma non si comprende la trama (o le trame oscure…) e si vive alla giornata, con colpi di scena annunciati, colpi di scena prevedibili e altri pianificati (falsi colpi di scena…)… L’amarezza è che viene naturale chiedersi “ma alla fine, noi, riusciremo mai a realmente vivere meglio? perchè di promessse, di progetti, di programmi, di scandali, di pagare (e tanto) di tasca nostra…. siamo stanchi!”
Già! E riflestto sul pensionato che fruga fra i bidoni alla ricerca di qualcosa da recuperare, penso a quello che ruba un pacchetto di pastina al supermercato e viene trattato come un efferato ladro… e penso a quei padri di famiglia, quelle madri che sono senza un lavoro, senza una occupazione… e penso a queo ragazzi che hanno perso speranza nel futuro… che non sanno che fine faranno, che cosa faranno e che con difficoltà e con poca speranza si proiettano in un mondo che osservano sbigottiti…
Quindi… pur comprendendo il gioco dei ruoli, cercate , cari politici, di ricordarvi che fra le scazzottate, fra le vostre diatribe, fra le vostre lotte intestine e clandestine di potere, fuori vi guarda e vi osserva il popolo… lo stesso a cui vi rivolgete per chiedere ed avere la fiducia, quello che utilizzate per le vostre battaglie e quello percui dovreste realmente trovare delle soluzioni che vanno ben oltre ai vizi di forma grammaticale o di squisita diatriba politica…
Il popolo (popolino o popoletto fate voi…) vi osserva… Talvota sorride, spesso si in…albera, a volte piange per quanto osserva e vive sulla propria pelle per effetto delle vostre decisioni… Ricodatevene, fatelo ora e in proiezione di un futuro che ben presto diventerà storia e che, come sta iniziando a fare, volterà le spalle al suo recente passato per comprendere cosa sta avvenendo nel presente e cosa ci aspetterà nel prossimo futuro…
Non si tratta di un balletto grammaticale ma della nostra vita, della nostra realtà che viviamo scrivendola giorno per giorno…
Pensateci, pensiamoci… facciamolo per tempo… prima che sia troppo tardi… e intanto riguardiamoci Don Camillo e Peppone e ridiamo, emozioniamoci e riflettiamo… e cerchiamo di capire se ciò che guardiamo in video è quanto in vita viviamo traslato solo nel tempo con attori semplicemente diversi…

 

Come sempre… meditate gente.. meditate…

Di fm-web

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