Quante possono essere le situazioni che ci mettono a disagio, o ci fanno sentire a disagio per quello che proviamo, per quello che sentiamo o che viviamo direttamente in prima persona oppure ci viene raccontato? Credo tantissime…più di quello che ci si possa immaginare, sebbene siamo poco portati a parlarne in quanto, in parte, ce ne vergogniamo…perchè spesso disagio e vergogna viaggiano a insieme tenendosi sottobraccio…
Intanto iniziamo a comprendere il significato della parola disagio:
diṡàgio s. m. [comp. di dis–1 e agio]. –
1.
a. Mancanza di agi, di comodità e sim.; condizione o situazione incomoda: soffrire, patire, sopportare disagi di ogni specie;affrontare i d. di una lunga navigazione; stava a d. in quella sedia troppo stretta per lui.
b. Senso di pena e di molestia provato per l’incapacità di adattarsi a un ambiente, a una situazione, anche per motivi morali, o più genericam. senso d’imbarazzo: è un luogo, una compagnia, in cui mi trovo a d.; quei discorsi misero a d. tutti i presenti;davanti a lui mi sento sempre a d.; il suo modo di guardarla la metteva a disagio.
2. ant. Mancanza di cosa necessaria o opportuna: natural burella Ch’avea mal suolo e di lume d. (Dante); acciò che di mangiare non patisse d., seco pensò di portare tre pani (Boccaccio)
A disagio si può essere o ci si può sentire per:
una discussione, una parola detta male, una parola mal interpretata, una smorfia, un commento cattivo, una visita medica, in uno spogliatoio, nel restare nudi/e, nel parlare di se stessi/e, nello scoprire tradimenti di amicizie/amori, nel dire bugie, nel dire verità scomode, nella propria intimità, nell’accettarsi per come si è, in una compagnia di persone, prendendo coscienza di taluni desideri, avendo coscienza di come sono certe persone, nel porsi verso altri/e, nel comunicare con le persone, nella timidezza, nello scoprire o sentirsi dire che hai la cerniera abbassata, che hai indossato o indossi abiti al contrario, in alcuni sguardi, incontrando la pietà altrui, nella rabbia o peggio ancora nell’indifferenza altrui, in certi silenzi, in risposte non date, in domande mai fatte,durante un rapporto, nel sentirsi inadeguati, nei ricordi delle altre persone, davanti a un barattolo di Nutella, davanti allo specchio, indossando abiti o davanti ad abiti che non si riesce più ad indossare, nell’accettarsi, nel giustificarsi, nel provare sentimenti, nel dolore, nelle figuracce, in mezzo alla gente, in situazioni difficili, nel quotidiano, davanti a uno sguardo, quando si ha torto, quando si ha ragione, nella povertà d’animo, di spirito, di denaro; nella necessità, nel chiedere aiuto, nell’accettare aiuto, nell’essere se stessi e non una “maschera”, nei giudizi altrui, nei confessionali (di vario genere e tipo), nella solitudine…. e mille e mille altri motivi….
Sono tante le situazioni di disagio, mentale, fisico, emozionale… in cui tutti i giorni ci imbattiamo… Alcuni sono più evidenti, altri meno; alcuni se ne accorgono per sensibilità, molti passano inosservati o peggio ancora vengono volutamente provocati…
Mille e mille i disagi che si miscelano nelle emozioni di ogni dì…
Oggi posso dire di aver preso coscienza di molti dei miei disagi….
E voi che mi leggete? Vi riconoscete in alcuni di questi disagi, di queste situazioni?
Se si o se no perchè?
Bhè in qualunque caso… disagiati/e o meno, buona vita a tutte/i….