Vi è mai capitato di pensare ” e se io quel giorno anzichè fare o dire quella determinata cosa avessi detto o fatto altro?”
Questo, generalmente, capita quando ci si imbatte in qualche cosa di legato al nostro passato e ci porta a riflettere su cosa sarebbe potuto essere se…
Questa riflessione mi è stata suggerita dalla visione ieri sera di un episodio (il duecentesimo), particolarmente intricato, trasmesso su Raidue, dal nome “N.C.I.S”
Sono diverse “stagioni” (serie circa da 14 anni) che esiste e la puntata di ieri è stata fonte ispiratrice di una serie di post che vi proporrò.
Il primo, anche il più scomodo forse, porta a togliere un po’ di polvere a una brutta storia in cui due adolescenti, all’alba dei 17anni, lavorano insieme in una azienda che si occupa di radio-tele diffusione… Stringono una forte amicizia e fra i due nasce una fraterna complicità e un rapporto quasi di sangue, pur non essendolo realmente. Vivono insieme momenti belli e meno simpatici e a vicenda si sorreggono, si confidano e scoprono, giorno dopo giorno, il valore della vera e profonda amicizia… Quella fatta di risate e pianti condivisi, di litigate furibonde e di supporto, di reciproco aiuto e di complicità sia nel lavoro che nelle cose personali…
Ed è a causa i una di queste complicità (in questo specifico caso lavorativo) che uno dei due chiede di “essere coperto” al lavoro perché aveva un impegno galante e da figo con altri amici fra cui la sua Amica….
Come può un amico fraterno rifiutare un favore simile senza prima essersi raccomandato alla prudenza? Sarebbe di logica una cosa insensata e stupida… Altrettanto correre il rischio che “il capo” si accorgesse di una cosa simile…
Voi cosa avreste scelto?
Io rimpiango ancora la mia scelta perché me ne sento responsabile senza aver potuto sapere cosa sarebbe accaduto e sentendomene, anche a distanza di tanti anni, inevitabilmente corresponsabile…
Ed ecco che avanza insinuandosi beffardamente e bastardamente la domanda:”e se invece di coprire la sua mancanza mi fossi rifiutato magari litigando, oggi Fabrizio sarebbe ancora con noi? E cosa ne sarebbe di noi, si voi, di me oggi?”
Probabilmente non si sarebbero scritte certe parole, nemmeno incise su quel freddo marmo che ricopre il luogo laddove ora Fabrizio è!
Forse tante lacrime e dolore, tante parole non dette e soffocate sarebbero venute meno e forse molte persone oggi soffrirebbero meno davanti a delle pagine ingiallite dal tempo e messe a dura prova da polvere e avvenimenti che giornalmente si susseguono freneticamente….
…e se….
….va beh..magari pensateci…
Buona e serena vita a tutti/e (anche dovendo affrontare scelte banali e non in ogni minuto della vostra/nostra/mia vita…)
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E’ tutto molto triste ma non serve farsene una colpa. Nessuno può ritornare da quel viaggio. E non è nemmeno facile rispondere al tuo quesito. Perchè le scelte che ognuno di noi fa, quando le fa, sono dovute a tante piccole cose anche contingenti che poi magari a distanza di tempo assumono valenza diversa. Se in quel momento hai pensato che valeva la pena fare così è stato giusto così. Posso solo permettermi di dire una cosa? Prendersela con Chi lassù osserva come viviamo su questa terra, non credo abbia senso, perchè siamo tutti responsabili delle nostre azioni. E poi la fatalità gioca anche un suo ruolo in tutto.. Sii sereno, la tua scelta di ”coprirlo” era giusta per te e quindi hai scelto così. E va bene così.Un abbraccio. Isabella
Sei gentilissima e di cuore ti dico grazie.. Grazie della visita e delle tue parole…. 🙂
Non c’è di che. Anch’io quello che ho detto l’ho detto col cuore. Ciao. Isabella
Dei ma e dei se son piene le fosse….ma non c’è ma e se che possa dirci se fosse stato veramente diverso…il tempo scorre, il destino galoppa….
Talvolta ci disarciona e noi restiamo a guardare prima di rincorrerlo per non pernderne troppo e rimanere distanziati…
Se aveva deciso di andare avrebbe trovato cmq il modo di allontanarsi dal lavoro, anche senza la tua complicità. In ogni caso sappiamo bene che la vita non è gestibile come vorremmo e le cose purtroppo accadono e a volte ci feriscono profondamente. Magari un giorno ti racconterò un episodio della mia vita, chissà, magari …
Sei sempre la benvenuta! Grazie del tuo commento 🙂