Storia di uno sport – la pallavolo – che in questo caso diventa strumento di unione e condivisione tra popoli.C’è un punto, infatti, in cui la barriera di separazione tra Stati Uniti e Messico si trasforma in una rete da volleyball, dando vita al “wallyball”, il torneo più sovversivo del mondo in cui entrambe le squadre – messicani e statunitensi – giocano “in casa”…
Un torneo fra le due città di confine che anzichè dividere unisce in momenti di sport le due località e che trasforma uno strumento creato appunto per dividere in momenti di unione e condivisione seppur sportiva.
Una lezione di vita per chi si ostina a voler creare barriere, di fronte giocatori e giocatrici che a queste azioni l’unica cosa che possono fare è “muro”… e cercare di sfondare le barriere avversarie per marcare un punto….
Una storia per riflettere un pò su quanto avviene intorno a noi…
Buona giornata bella gente e buona vita…
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Infatti lo sport dovrebbe servire ad attimi di condivisione, fra due squadre, che si dovrebbero cimentare, in un gioco, lontano da assurde e incomprensibili ostilità
Buona serata Fmtech, silvia
Buona serata a te e lieto dei tuoi commenti 🙂