Mi hai “rubato” il posto sul bus e non lo sai… Il bello è che traffichi su quel telefono come una ossessa quasi non ci fosse un domani… Ah… No hai smesso ora! Il bello è che con totale innocenza ti osservi attorno e mi lanci pure un’occhiataccia…. Poi lo sguardo si fa come triste e riflessivo… Un raggio di Sole ti illumina e allora distendi il viso quasi a voler prendere tutto questo Sole di febbraio… Io però osservo ma arrabbiato perché viaggio corrimano… Poi ravani nella borsa ma è solo una mossa per far passare il tempo… Lo sguardo di nuovo fisso verso il senso di marcia, poi un’altro pensiero che distoglie l’attenzione e fissi il pavimento… Ma sarò anche curioso (non me ne volere) ma sarei ben curioso di sapere cosa stai pensando… Credo che sia curioso voler entrare nella testa altrui per capirne i pensieri… Scendono delle persone e le scruti a più non posso ma discretamente senza farti notare.. Io suono. La prossima fermata e la mia ma a sorpresa anche la tua!
Io scendo da dietro e tu in mezzo… La cosa curiosa e che io attraverso e dopo poco lo fai anche tu!
E stranissima la cosa perché anziché essere io a ossevare ora sono io davanti e tu dietro…
Sento in distanza i passi che scemano di presenza… Ti sei fermata un paio di case prima… Non avrei mai detto…
Vedi a volte il caso? Decidi di annotare cosa noti in un viaggio di ritorno a casa apparentemente insignificante e poi scopri che puoi farlo diventare interessante…
Resta comunque il fatto che mi hai “rubato” il posto… E non lo sai!
Ecco.
Sottotitolo alla storia:
“Osservazioni di un viaggio qualunque…”
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Anche io osservo ignari compagni di viaggio cercando di immaginare le loro storie (grazie occhiali da sole per coprire i miei sguardi indiscreti)!