slide_447784_5964912_freeStamattina ho deciso di tornare sul tema dell’allattamento al seno e dei commenti che spesso si sentono quando si assiste a situazioni come quelle proposte da una fotografa che ha voluto così in 25 scatti immortalare questo atto.

Ne avevo già parlato qui, parlando di censura, e in questo post dedicato al raffronto fra la fotografia e l’arte espressa da un artigiano che ha rappresentato in una sua opera in legno ciò che un fotografo, ampiamente criticato, aveva espresso con la sua arte fotografica…

Ne è uscita una discussione che riporto perchè vorrei che rimanesse conservata e non finisse nel dimenticatoio della rete…

Così annunciavo il link all’articolo in questione:

Io – “Guardatele bene e poi se avete davvero coraggio, dite che sono cose e situazioni che non sarebbero da fare….
Io non mi scandalizzo davanti a un gesto simile, le cose che mi fanno incazzare son ben altre e ben più gravi…. poi fate voi…!

Maria Sole  Io non mi scandalizzo per niente: è piuttosto naturale. Da mamma che ha abbondantemente allattato, però, dico che io non lo avrei mai fatto. Si tratta di un gesto intimo e personale che oggi mi sembra talmente sbandierato da essere quasi imposto. Le femministe bruciavano il reggiseno in piazza? Oggi le mamme a oltranza impongono il loro essere mamme al mondo. Intendiamoci, è quasi doveroso essere orgogliose del fatto di essere madri, ma magari nel rispetto di altre scelte, volontarie o meno. Anche lo sbandieramento dei dettami dell’OMS sull’allattamento ha un po’ rotto. Certo che ai bambini fa bene il latte materno, se no le donne avrebbero prodotto spaghetti, ma vogliamo tenere conto di quelle che non possono o non riescono? oppure chi non allatta in pubblico è una madre di serie B e chi proprio non allatta la retrocediamo in C2?

Io – “Grazie per la tua idea come sempre espressa in maniera esaustiva e completa. Come immagino avrai ben capito non era rivolta come riflessione a persone come te ne a coloro che per definizione del tuo post appartengono alla categoria (che brutto etere delle categorie in questo cose) B o C vogliamo alla categoria I di ignoranti (ovvero coloro che ignorano sia gli aspetti da te espressi che la naturalità e la bellezza di chi senza ostentare effettua questo gesto espletando e soddisfacendo, per altro, una esigenza dei poppanti alla poppata stessa…)
A coloro è rivolto questo post per ricordare che esistono ben altrslide_447784_5964898_freee cose su cui sarebbe meglio concentrare le loro energie e attenzioni senza demonizzare quelle mamme e donne che compiono questo atto con naturalità. Se poi vogliamo anche essere estremi in certi ragionamenti immagino che queste timorose persone morigerate anche nella religione, al tempo, avrebbero avuto a che dire per la nascita del Cristo in una stalla, depositato in una mangiatoia a contatto con loro simili e una mucca, sotto il cielo aperto, senza alcuna assistenza medica, senza alcuna riservatezza… Mi vien da chiedere allora cosa potessero pensare (e lo sappiamo bene…) coloro che andarono a trovarli o che si prostrarono ai suoi piedi appena venuto al mondo… Di certo non si ponevano di questi problemi nè riportavano lo scandalo di un ragionevole e immaginabile allattamento… La storia quindi insegna, siamo noi che nei nostri tempi moderni dobbiamo puntualizzare su tutto e tutti cercando di demonizzare anche ciò che è naturale e fa parte del ciclo della vita… Probabilmente queste persone (fra cui mi includo visto che ne parlo) dovrebbero imparare ad accettare quanto avviene e lasciare che le persone siano libere di scegliere come comportarsi di fronte a una cosa di questo genere senza essere categorizzate e/o giudicate. Concludo scusandomi per la filippica mattutina con un’ultima riflessione… Vogliamo tanto parlare di tolleranza e di amore e poi andiamo a giudicare un gesto così bello e naturale? Un gesto che non ha limiti di razza è di religione? W tutte le mamme del mondo, w tutte le mamme, w il libero pensiero, le opinioni anche discordanti ma espresse in maniera intelligente, w il dialogo e il confronto pacato. Grazie per l’intervento Maria Sole e per avermi dedicato del tempo nel farmi ragionare su una opinione espressa. Chissà quanti/e hanno il piacere di farlo… Grazie davvero di cuore. E buona giornata!

Loredana – “Sai benissimo come la penso, non dico che ci sia qualcosa di cui scandalizzarsi, però la penso come Maria Sole, l’allattamento è qualcosa di intimo, personale, privato”

Io – “Concordo con voi su chi decide di vivere questo aspetto in maniera privata e rispettosa, ma non sono in linea con chi a tutti i costi vuole in un gesto simile demonizzare una naturale esigenza che viene soddisfatta anche in natura senza doverci vedere nulla di pruriginoso o di scandaloso… Guardate le foto che vengono proposte… trattano di un gesto naturale e in nessuno scatto si vede un atteggiamento da parte delle madri atto a destare scalpore o scandalo o nell’attirare attenzione o distogliere la loro attività mentre allattano le loro creature, ma anzi dimostrano una dolcezza e una tenerezza disarmante anche nella quotidianità del loro vivere… Alla fine si tratta proprio di vivere, come meglio ci si sente e in linea con il proprio pensiero e stile di vita, un gesto che anzichè destare sdegno dovrebbe trasmettere semplicemente tenerezza e Amore assoluto… poi tante teste, tante idee come già detto… Io non ci vedo nulla di male in una madre che allatta la sua/e creatura/e… poi fate voi…

Vicky – “foto di Vicky Frasson.Quando i bimbi hanno fame, strillano disperati reclamando la pappa e non
sempre lo fanno tra le mura di casa propria . A me è successo di doverti allattare in presenza di altre persone, naturalmente un po a disagio e con discrezione ma il tuo bisogno e
ra prioritario (e per fortuna nessuno si è scandalizzato) Chi demonizza un atto così naturale forse ha qualche problemino di suo. Abbiamo ben altro di cui indignarci!! Questa è la mia opinione , rispetto chi non la pensa così , ma ribadisco che ci sono ben altre cose e situazioni per cui scandalizzarsi…Allego un immagine (ce ne sono in quantità così) che parla da sola”

Loredana S. – “Ma il comune senso del pudore non lo conosce più nessuno? Non è demonizzare il gesto ma il modo in cui viene fatto. Coprire un po’ queste tette fiere di dare nutrimento non vuol dire demonizzare ma avere un po’ di buon gusto.”

Cinzia – “slide_447784_5964876_freeha centrato il mio pensiero,quello che mi sento di aggiungere è che io,che all’atto da 13 mesi e lo farò ancora per un po’, nonostante questo non avvenga più in pubblico perché il suo appetito è più gestibile, mi trovo comunque a dover giustificare il mio gesto perché per i più, non ha più senso dare latte ormai che è svezzato o semplicemente perché si pensa che sia un vizio o un’ esigenza della mamma. Ma stiamo scherzando? Aggiungo,per rispondere a Loredana S, che i primi mesi di vita di Edoardo mi sono trovata ad allattare in tante situazioni,tra le quali a messa,al cimitero e facendo la spesa e non perché sia un’esibizionista sprovvista del comune senso del pudore,ma perché quando un piccolo URLA per la fame,perché di urla si tratta,la tua priorità è farlo smettere e subito! E poi,sinceramente, non ci vedo niente di male,diversamente vale per le tette e i culi che quotidianamente siamo obbligati a subire accendendo il televisore, ma per quelli nessuno si scandalizza”

Loredana S. – “La lingua italiana è bella perché è chiara. Io non demonizzo l’allattamento ma il modo in cui viene fatto. La tetta si può anche coprire con un panno oppure esistono reggiseni appositi per l’allattamento che consentono di allattare in maniera discreta. Poi ognuno è libero di far ciò che vuole. Buona giornata a tutte.”

Maria Sole – “Lungi da me, Cinzia e Marco A. Frasson, trovare brutto o offensivo il gesto dell’allattamento. Ho una certa esperienza di cuccioli disperati che esigono nutrimento (Andrea, in effetti, dà di matto ancora adesso, se va in calo di zuccheri ;)) e, ovviamente, anche io mi sarei precipitata a nutrirli il prima possibile. Dico solo che ci vuole un po’ di testa e di rispetto per tutti. Io, anche dopo la recente esperienza, non vado in crisi ogni volta che vedo un neonato – anzi -, ma magari altre donne con storie più difficili sì e allora “imporre” loro la vista di un gesto così carico di significati potrebbe provocare dolore. E’ ovvio che si debba allattare quando ce n’è bisogno e che nessuno debba gridare allo scandalo o schifarsi per questo – ci mancherebbe altro! -, io dico che, personalmente, non mi metterei a farlo in piazza, ma cercherei un angolino più appartato, anche perché si tratta di un momento in cui le due parti in causa necessitano, se possibile, di una concentrazione tutta speciale per poterselo godere. Faccio un esempio. Andrea è stata battezzata durante la messa di Pasqua. Aveva un mese e, come c’era da aspettarsi, le venne fame. Io, personalmente, non sono riuscita a mettermi comoda nel banco e allattare: sono andata in sacrestia. Mi sentivo più a mio agio. So – vedo – che non è così per tutte, ma questa è la mia “sensibilità” (non nel senso che le altre sono zotiche, ma nel senso di modo personale e privato di percepire le cose).”

Antonella – “Mi inserisco nel discorso.. secondo me è tutta una questione di “farsi gli affari propri”: il bimbo piange, deve mangiare = allatto! sono per strada, al negozio, in chiesa, in spiaggia? pace, deve mangiare..! Ma.. la mamma che allatta dovrebbe almeno trovarsi un posticino tranquillo (come dice Maria Sole).. e chi passa di là dovrebbe avere la decenza di non commentare, se la cosa gli da fastidio.. perchè probabilmente gli darebbe mooolto più fastidio lo strillo del bimbo affamato! Personalmente, ho sempre cercato di mettermi in disparte (non nascosta!!), soprattutto per evitare sguardi e commenti di ogni tipo.. che fastidio! io mi faccio i fatti miei, tu fatti i fatti tuoi, che non sto facendo niente di male!”

Gloriana – “Mi permetto di introdurmi nei commenti, anche se i miei due figlioli sono ormai molto…cresciuti e io…non ho più l’età vostra. Ma,… anni fa, allattavo anch’io. Mi son trovata spesso a non essere in casa nel momento giusto… Erano tempi diversi da ora, però la situazione era la stessa, dovevo far mangiare i miei piccoli…Ho chiesto spesso “asilo” in negozi della città per avere uno spazio tranquillo e ho trovato sempre una gentilezza estrema e tutta la disponibilità possibile. Non perché avessi vergogna di fare in pubblico la cosa più naturale e bella di questo mondo, ma perché come qualcuna ha già detto, il momento non è solo una necessità, ma anche un atto di dolce intimità tra mamma e bimbo/a. Ho amato quegli attimi come amo i miei figli, mi sentivo unita a loro e lo ero veramente. Certo che non ero, in quei casi, sola, qualcuno arrivava, ma sentivo la tenerezza di quegli sguardi. Ero semplicemente appartata in luoghi pubblici, non isolata, né nascosta, avevo solo il piccolo pudore di coprire un po’ di pelle in più esposta senza necessità, con un fazzoletto o la camicetta. Però, con ciò, non mi sento di criticare chi allatta come vuole e dove vuole, non è certo una cosa scandalosa, le cose di cui vergonarsi, come dice Marco, sono ben altre!!”


Concludendo credo che si possa dire, come da titolo: “Il pupo è mio e lo allatto come voglio io…” e se non vi va bene volgete lo sguardo e le vostre attenzioni da altre parti, le stesse che forse sono indubbiamente più degne e meritorie del vostro tempo….

Grazie a tutte/i per aver espresso la vostra opinione in maniera pacata e rispettosa… Sinonimo che si possono esprimere opinioni anche discordanti pur supportando le proprie idee senza mancare di rispetto alle altre persone…

Bella gente, grazie e buona e serena vita!

Di fm-web

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