I giorni si inseguivano…Sembravano tutti uguali e senza alcuna differenza sostanziale ma così non era….
Era la sua mutazione nascosta ciò che più la colpiva e più la consumava, e lei non ne sapeva di nulla perchè non era stata in grado di accorgersene…ed il tempo passava inflessibile, insensibile e irreprensibile.. una clessidra la vita, in cui, giorno dopo giorno, flemme, lento, un granello si accumulava a un’altro e a un’altro e a un’altro ancora…nell’attesa che i granelli finissero e lo sguardo si potesse volgere al cielo per chiedersi a quel punto cosa aspettarsi e/o cosa sarà mai stato di lei…
Nella sua semplicità era nascosta la complessità dell’essere donna… nella sua semplicità quel sorriso disarmante, arma indiscutibile di fascino, di conquista e sinonimo di quella vitalità spesso nascosta più per pudore che per reale vergogna…
Quegli occhi, mutevoli come il tempo, come il suo umore, come il filo di quella lama con cui si divertiva a colpire senza realmente ferire, infierire senza mortalmente incidere… una lenta quanto dolce agonia, perdersi in quegli occhi, in quei laghi verdi che talvolta parevano essere stregati diventando improvvisamente marroni e quindi duri nell’espressione come il miglior noce profumato e stagionato…
Mille i pensieri, e ancora mille le lotte di tutti i giorni…mille le storie, le idee, le sensazioni e ancora più di mille le emozioni di quel cuore che si nascondeva dietro a un corpo che tendeva a nascondere quanto belli fossero tutti quei sentimenti e quelle vibrazioni che difficilmente riuscivano a raggiungere la bocca per poter fuoriuscire da quell’involucro e rimanevano imprigionate come ostaggi impossibilitati a parlare…
Via via il mistero si infittiva alle sue spalle….e mentre ciò che colpiva, per chi la incontrava, era il suo aspetto, di cui si preoccupava marginalmente, ciò che più lasciava stupiti al suo passaggio, era quell’alone di mistero che in fondo insegue come una fedele ombra ogni donna… E come la più fedele ombra, anche il pensiero più segreto, quello più triste come quello folle e allegro, seguiva la sua proprietaria senza he questa potesse mai svelarne la paternità ma comunque facendo parte del suo bagaglio di vita… quasi a voler rappresentare quell’insieme di granelli che ne identificavano l’età non del tutto ben definibile… Si ramificavano, vivi e fervidi i suoi pensieri e di tanto in tanto parevano volersi levare al cielo, quasi a volerlo consultare alla ricerca di conforto, di consigli, di soluzioni che parevano non destare alcun interesse dal mondo terreno, percui perchè non tentare di avere risposta dal cielo?
Nella complessità del suo essere bambina, poi donna e nel viaggio inverso…nel ritornare bambina, perchè per una donna il viaggio non prevede altro percorso, lei conservava la sua complessità pur volendo essere una persona semplice e sempre disponibile per gli altri, perchè così le avevano insegnato (senza accorgersi che riusciva ad esserlo per le altre anime ma non per lei…)
Lei e la sua complessità… quando la incontrerete per strada, quando i suoi occhi si incontreranno con i vostri, quando il suo sorriso vi lascerà senza parole… non fatele capire che avete capito chi lei sia… cercate semplicemente di volerle quel gran bene che merita e se riuscite statele vicino anche solo chiedendole “ehi come stai?” e vedrete la magia sei suoi mille aspetti fiorire davanti a voi….
Buona e serena vita bella gente… buona e serena vita…
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