o-PLAY-OUT-3-900Esiste il “No Bra Day” ovvero un giorno senza reggiseno. Non si tratta di una iniziativa volta all’esibizionismo, nè al mostrare o confrontarsi fra donne e dimensioni (cosa ben più comune fra gli uomini per il loro “ego”…), ma bensì di una giornata dedicata all’informazione e alla sensibilizzazione sul tema del cancro al seno e del rischio / effetti delle mastectomie.

Ne avevo già parlato tempo fa in questo post dal titolo esplicito ” che importanza date alle tette”…

Per sensibilizzare ulteriormente le donne su questo difficile e spinoso tema (specie per coloro che hanno problemi a parlarne…) un’azienda di biancheria intima “inclusiva” ha deciso di mostrare attraverso alcuni scatti, gli effetti della mastectomia sul corpo di chi ha dovuto sottoporsi all’asportazione delle mammelle. Protagoniste della campagna sono Emily Jenson, Jodi Jaecks e Melanie Testa, tre donne che hanno optato per una ricostruzione piatta del petto, e che sperano che la loro iniziativa possa essere d’aiuto ad altre donne. Oltre a loro, a posare, c’è anche la modella androgina Dove Rain.

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“Il cancro al seno fa parte dell’esperienza uman” ha detto a Huffington Post “Penso che il mio essere androgina e le mie preferenze sessuali mi abbiano avvantaggiata nel mio percorso di auto accettazione come persona che non si rivede nelle rigide griglie di un documento d’identità o in norme definitive. Questa sicurezza mi ha aiutato nell’affrontare la doppia mastectomia, e mi ha dato la forza necessaria per avere fiducia in me stessa e andare avanti nella mia vita. Vivere in una società che non riflette l’immagine del mio corpo – segnato da cicatrici, senza seno, colpite da cancro – può diventare un grosso ostacolo per le persone a cui è stato diagnosticato un cancro. Non tutte le donne scelgono la ricostruzione o credono che un intervento estetico basterà a farle sentire come prima. Alcune stanno bene anche senza mammelle o senza il bisogno di usare protesi. Io ho scelto di abbracciare il mio corpo così com’è e andare avanti. La mia a speranza è che altre donne vedendo queste immagini, capiscano che c’è un’alternativa, e che la ricostruzione è solo un’opzione tra le altre”…

Torno dunque sul tema perchè generalmente da noi se ne parla a estate finita, in autunno, quando ripartono le campagne di sensibilizzazione mirate da parte dei media..

Sono diversi i problemi sotto questo punto di vista… Prima di tutto sociali… Lo dico ora, quando ci si prepara per l’estate… Le donne, come i maschi per altre zone del loro corpo, spesso si interrogano e poco accettano di buon grado la dimensione dei loro seni e/o la forma degli stessi.
Una curiosità che forse poche persone sanno è che i seni, anche nella stessa persona, non sono uguali identici ma si differiscono e per forma e per peso.
Ma tornando sul tema… Come per il genere maschile ci si interroga su forme e dimensioni, anche per le donne la questione si presenta per esempio sui seni.
Mentre ci sono donne che lamentano di avere un seno al naturale (senza ritocchini chirurgici) che fornisce problemi o con cui non vivono a loro agio (e non mi riferisco alle sole donne con dimensioni “forti”) esistono anche quelle che ritengono di avere un seno meno sviluppato di altre e vivono questo aspetto come problematico tanto da ricorrere all’intervento chirurgico per ovviare a questo aspetto…(aumentandone le dimensioni con non pochi problemi e rischi chirurgici e non solo…)

Ora, che queste donne, che hanno subito, loro malgrado, una privazione assolutamente importante, come una mastectomia parziale o totale, meritano , a mio modo di vedere, particolare rispetto e attenzione. E’ una scelta psicologica e di vita quotidiana realmente difficile quella di rinunciare alle proprie forme femminili e vivere così con questa scelta di modificare la propria fisionomia (e/o mostrarsi per quello che si è senza ricorrere a alcun intervento che in qualche modo “ripristini” l’aspetto originale/pre intervento…)

Gli uomini che spingono le proprie donne, sbagliando tanto loro quanto le donne che cedono a tali richieste, a modificare le loro forme originali (a meno che non vi siano delle implicazioni mediche come quelle riportate sopra), dovrebbero prima immaginarsi se tale cosa venisse proposta in senso inverso… Se fossero le donne a domandare ai propri compagni di ovviare a talune situazioni… (senza poi tener conto a dolori e tutto ciò che comporta agire su entrambe le parti (riferito a seni e/o parti intime in genere…) )

Ci vuole maggior rispetto per il nostro aspetto, ci vuole maggior sensibilizzazione sui temi di prevenzione di mali come i tumori e/o il/i cancro/i che possono interessare le donne proprio in queste zone così delicate…
Non ricordiamocene solo durante le “maratone” televisive autunnali ma facciamo in modo che tale informazione (mi riferisco a quella preventiva e di formazione nella diagnostica..) venga affrontata più sovente… Eviteremmo di dover agire, tardivamente e con interventi davvero strazianti…

Lo dico quindi forse con tono forte, e se questo urta me ne scuso già fin d’ora…

Donne non abbiate paura di toccarvi e conoscere il vostro corpo, specie se questo serve per evitare di ricorrere a interventi chirurgici e non per modificare in più o in meno sulle vostre dimensioni ma piuttosto per asportare ciò che non vi siete accorte nel tempo di avere un pò per negligenza, un pò per vergogna, un pò per troppa sicurezza nel dire “tanto a me non tocca…” o per mille altri motivi…

Vale sempre la regola del “prevenire è meglio che curare…”

PS: questo vale anche per gli uomini… vedasi per esempio il cancro alla prostata… si può facilmente individuare e senza la necessità di esami invasivi e/o doloranti…

…chiudo questo intervento nella speranza possa aver riportato l’attenzione su questo tema e nel chiedermi, volendoci scherzare un pò su anche e per sdrammatizzare strappando un sorriso…, a quando un “No Bra Day” tutto italiano?

….buona e serena, lieta vita a tutti/e bella gente!

 

Di fm-web

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