Il vento si insinua fra le nuove foglie ancora deboli e le mette alla prova…suona una melodia nuova, libera dagli spartiti, libera dalle regole e si lascia ascoltare come un’opera new age, come in un concerto improvvisato di quei suoni di cui spesso ci dimentichiamo…
Sono quelle giornate in cui ti basterebbe incontrare un sorriso sconosciuto per risollevare il morale, per ricambiare e cogliere quella forza positiva che invece si scontra fra mille visi tristi, adirati, provati dalla giornata o pensierosi du un futuro così recente da essere fonte di preoccupazioni e amarezze…
E’ come in uno schema di Super Mario in cui ti impegni a raccogliere tutte le stelline possibili e immaginabili e passarlo indenne per vivere così quello successivo…così la vita… ogni giorno inizi la tua partita e cerchi di battere il record scovando in ogni dove le tue stelline… e come i bravi giocatori, quando riesci a rimanere in partita sei felice, quando riesci a superarti sai di esserti decisamente impegnato/a, quando la giornata è nò è come se perdessi una vita o dovessi ricominciare lo schema da capo, il giorno dopo, per vedere di superarti nel risultato nella speranza di andare oltre…
E sentirti così come guidato/a da un volere superiore, ed essere tu ad impegnarti a superare i mostri e le difficoltà del quotidiano… voler sfuggire a errori, resistere al comando….senza fortuna alcuna…
Giornata nuova, schema vecchio…tutto da rifare…tutto comunque nuovo e diverso rispetto a prima quindi… nuove energie, nuova attenzione, nuovo record da stabilire…
Ci sono quelle giornate in cui il vento sfida la resistenza degli antoni che sbattono velocemente e e ampiamente, nonostante agganciati a fermi che, seppur per pochi millimetri, permettono gioco facile al passaggio dell’aria e al movimento non desiderato del serramento…
Sono quelle giornate in cui ci si raccoglierebbe come fanno gatti e cani su se stessi quando sono beatamente nella loro cuccia, su se stessi, con quello sguardo che sa richiamare una marea di coccole e che riesce a farti sentire in colpa se devi uscire di casa…
Serate che consumano le ultime energie e che ti vedono tremare incerto/a come la fiammella di una candela consumata e che cercano di resistere alla forza estrema della stanchezza che ti assale in più riprese, vedendoti parzialmente abbioccato/a nonostante il desiderio di fare sia ancora forte ma il corpo non sappia resistere al richiamo del riposo, come Ulisse attratto dal canto sinuoso e pericoloso delle sirene…
Giornate in cui, se si riesce a trovare il tempo per fare un bilancio, sei quasi pronto/a a chiederti che senso abbia avuto la giornata che ti appresti a lasciare alle spalle e come sarà quella che invece ti si presenta, quasi come si fa con la sera di capodanno in cui tendi a voler lasciare alle spalle le brutture e le tristezze dell’anno che termina e ti proponi con mille propositi per affrontare l’anno che verrà…. (senza poi accorgerti che l’anno che hai lasciato alle spalle non era poi così male rispetto a quello che ti appresti a vivere come nuovo o pseudo tale…)
Serate in cui ti basta volgere lo sguardo fuori dalla finestra per cogliere in pochissimi secondi la magia delle nostre montagne e la pace che sanno trasmettere oggi, come ieri per altri e come domani per le generazioni a venire… e già solo questo pensiero riesce a strapparti un sorriso e una speranza positiva, lasciandoti rapire dall’osservare quanto non riesci a valorizzare generalmente e cullando quel desiderio di pace e di serenità di cui hai bisogno…
Nottate in cui il sonno è parziale, interrotto nel cedere al dolce richiamo di Morfeo e che ti vede resistere per pochi attimi nel cuore del buio…per poi scoprire che molte finestre sono spente e che alcune luci, come le tue fino ad allora, erano rimaste dimenticate accese o che qualche altra anima è come te sveglia impegnata in qualche attività fra studio, dormire, meditare o chissà cosa ancora….
Giornate in cui i minuti possono estendersi al punto da sembrare interminabili ore, specie se in attesa di un cambiamento a scadenza, se pronti per un evento lieto o desiderato, tanto atteso o magari nella vana speranza di vedere le lancette dell’orologio correre veloci per porre fine al giorno in corso e sfogliare dal calendario una nuova data per ricominciare tutto dal numero 00:00 della tua radiosveglia posta sul comodino…
Sono quelle giornate in cui il tempo passa, al contrario, così velocemente da farti rimpiangere quella serenità d’animo, sempre più rara e bella e profonda, che, nel chiudere le palpebre, speri di ritrovare il giorno dopo, come quando da bambino/a andavi a dormire la vigilia di Natale nella speranza il giorno dopo di risvegliarti per poter correre per primo/a sotto l’albero e scoprire una marea di pacchetti e pacchettini da aprire per festeggiare insieme….
…sono le giornate in cui verso l’imbrunire il vento soffia fra i rami vecchi e spogli degli alberi… imbiancati dalla neve della nottata, che sognano temperature decisamente più miti e di presentarsi , magari ricchi di fiori e/o di fogliame per uscire dal letargo invernale per tornare a vivere, quasi come le nostre anime…
Sono quelle giornate che si inseguono veloci, talmente veloci che ti addormenti con i capelli in tinta unita per poi risvegliarti e scoprire colorazioni naturali imposte dal tempo e dal suo passaggio che testimoniano il susseguirsi delle giornate un pò così…
Quelle serate in cui il crepitio delle vecchie stufe a legna ti riportano alla memoria profumi ma dimenticati, come le bucce d’arancia sui cerchi delle stufe a legna e quel profumo di castagne che, lentamente cedono al calore per gonfiarsi e spandere nella stanza quel profumo unico e incredibile di stagione… dove l’odore della legna che arde si impregna nella tua testa, nei tuoi abiti e lo porti addosso come se fosse un pregiato profumo di un tempo passato….
…quelle giornate in cui dovresti ricominciare a leggere tutto dall’inizio per comprendere che il tempo è così prezioso che non dovresti perderlo in inutili discussioni e litigi senza senso, perchè alla fine, messer tempo scorre implacabile e insensibile e a lui poco importa chi abbia ragione o torto…lui passa senza fretta, ma anche senza pietà alcuna, segnando le tue e le altrui giornate…
Vi sono giornate un pò così… giornate in cui dire grazie a tutti è il minimo sindacale, e non dirlo pare brutto, ed altre in cui dirlo è anche troppo per l’indifferenza in cui credi di essere piombato/a rispetto a persone che paiono non degnarti della loro attenzione ma che semplicemente come te, sono impegnate a superare quelle giornate un pò così…
Auguriamoci giornate, tante e belle, da vivere e raccontarci reciprocamente nel cercare di cercarci e volerci bene a più non posso, perchè per volerci male basta un attimo…
…sono le giornate in cui verso l’imbrunire il vento soffia fra i rami….
Buona giornata e buona vita a tutti/e belle anime!