Implosione del 2008
Video di Aostaoggi.it
Video di Aostaoggi.it
Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, il colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce. Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle “i” piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli
occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all’errore e ai sentimenti.Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l’incertezza per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova
grazia in se stesso.Muore lentamente chi distrugge l’amor proprio, chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno
sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.
Con questa mia poesia vi auguro una buona giornata bella gente….
Secondo l’Istat, il 15 per cento non arriva a fine mese.
Alla fine del 2006, il 14,6 per cento delle famiglie ha dichiarato di arrivare con molta difficoltà alla fine del mese mentre nel 2005 il 5,8 per cento delle famiglie aveva dichiarato di essersi trovata, almeno in una occasione, in una situazione d’insufficienza di risorse per comprare il cibo necessario…
Non ci stupisca la cosa….. I Signori Politici devono anche discutere (poverini) se farsi prendere dalla coscienza o dal portafoglio nel cercare di capire se devono essere solo gli amministrati a tirare la cinghia ogni fine del mese, oppure possono premiarsi per l’ottimo operato (bi-partisan) che ogni giorno ci porta sulla bocca di tutto il Mondo per una sorta di disgusto generale con il quale si guarda al nostro Paese…
Una volta eravamo mafia, pizza e mandolino… ora siamo zozzoni, squattrinati e schiavi della TV….
Forse è il caso che si inizi la ricerca e la riscoperta dei veri e semplici valori e per una volta tanto ci si dimostri chiari nelle nostre scelte (che per altro ricadono anche sulle future generazioni) e si sia noi protagonisti della nostra quotidianità, anche dai piccoli gesti quotidiani, e non ci si limiti semplicemente a aggregarsi al gregge unendosi a chi già da tempo (forse troppo) bela perchè non si ricorda più come si fa a far sentire la propria voce!
Buona giornata e buona vita bella gente!
Il mio invito è quello di leggerlo così come vi viene, e poi se vorrete di rileggerlo più attentamente per poterci scoprire in fondo quello che ognuno di noi è…perché nelle nostre diversità riusciamo ad essere uguali sebbene unici.
Buona lettura…
“Se il buongiorno si vede dal mattino… chissà cosa mi aspetta stasera!”
Iniziare la giornata con questo pensiero non è male. Ditemi poi che sono un pessimista. Non è assolutamente vero. Sono solo realista. Non può una persona normale svegliarsi nel pieno della notte e credere, sebbene circondato da ogni forma d’orologio, credere di essere a mattino inoltrato… Questo è ciò che mi è capitato stamattina intorno alle quattro. Mi arrotolo fra le lenzuola del mio letto sapendo che mi devo alzare e ribelle all’idea di doverlo fare.
Il buon senso prende il sopravvento sull’incoscienza egoista del mattino. Dopo pochi attimi mi ritrovo rovinosamente fuori del mio giaciglio. Cercando nel buio dei punti di riferimento per percorrere il corridoio mi avvio verso il bagno. Come tutte le persone che si svegliano di primo mattino compio quella serie di azioni che ognuno di noi è naturalmente portato a fare, vuoi per necessità o per abitudine quindi un po’ più sveglio ritorno nella mia stanza. L’occhio curioso scruta fuori della finestra e scopre che fuori tutto tace, o quasi. Il ciclo è ancora nascosto dalla avvolgente notte e quindi non lascia intendere se sarà o meno una bella giornata. Tiro indietro la testa e inevitabilmente scopro che c’è qualcosa che non va. La radiosveglia segna come orario le quattro e dieci. “Sapendo che è avanti di dieci minuti… dunque, fammi fare il calcolo… ma sono appena le quattro! Ma chi me l’ha fatto fare!”. Così dicendo rientro nel mio letto cercando ancora quel calore che le coperte ancora gelosamente conservano seppur scemato dal tempo.
Sono le otto. Le varie sveglie iniziano a lavorare. A distanza di cinque minuti, l’una dall’altra, fanno sentire la loro prorompente e “rompente” voce. Dopo averle zittite una ad una ripeto ciò che quattro ore prima ho fatto. La giornata si presenta fresca e cupa. Il cielo, che prima sembrava nascondere le sue intenzioni, giocando a nascondino con la complicità della notte, mostra ora il suo cupo orizzonte di grigio vestito. Questo è l’abito mutante che le nuvole cuciono su misura nascondendo per bene il consueto Sole settembrino.
Pigramente mi awio alla fermata dell’autobus. C’è più movimento del solito in giro.
E‘ vero! Oggi riaprono le scuole! Arriva l’atteso pullman. Di studenti ce ne sono ben pochi. Si contano sulle dita di una mano. Credo che sia bello ritrovare visi conosciuti quando salgo su di un mezzo pubblico. Mi sento subito un po’ più a mio agio. E’ come se ritrovassi degli amici o delle amiche. Intanto costeggiamo la scuola elementare… Una moltitudine di mamme e papa scortano amorevolmente i loro pargoli. Tra bimbi felici e piangenti si vedono anche quelli incerti sul da farsi, che aspettano gli eventi… E mentre per i più piccoli inizia il dramma del primo distacco vero e proprio dai genitori, per altri la pacchia riprende. Sono quei ragazzi e quelle ragazze che si ritrovano in piccoli branchi prima di entrare in aule nelle quali oggi non faranno altro che parlare delle loro ferie e dei loro amori estivi. Si confronteranno su mode, atteggiamenti, abiti e tutto quello che fa moda. Mi sembra di sentire già alcuni dei loro discorsi…
Le fermate si susseguono veloci e senza sosta alcuna. Si giunge presto al capolinea. In un certo senso sono contento anch’io che siano riprese le scuole. Si vede più gente. E che gente. Adesso hanno quasi tutti gli occhi belli vispi e sono sorridenti… vedrai fra alcuni mesi, alcuni di questi saranno imbronciati o peggio ancora assonnati.
Percorrendo il parco a piedi, mi godo lo spettacolo offerto dall’irrigazione a pioggia, quel sistema automatizzato che, comandato da un orologio a tempo permette di bagnare le aiuole in maniera automatica e precisa. Ogni mattina durante la mia passeggiata regolo il mio passo in base alle zone in irrigazione. Essendo il viale lungo, se le prime zone sono ancora in fase di irrigazione, vuoi dire che sono in anticipo, se a bagnarsi ci sono le altre due zone più avanti, vuoi dire che devo accelerare il passo per non arrivare tardi a lavoro. Oggi, come altre volte ho potuto assistere al passaggio di consegne d’acqua fra le prime due e le seconde aiuole. Sono in orario.
Giungo in negozio e così inizio il solito tran tran. E‘ una settimana particolare questa. Lunedì ho fatto tardi frugando fra i ricordi del magazzino, martedì ho riordinato in parte ciò che ho rovistato, e oggi sono un po’ rimbambito. Arriva presto mezzogiorno. Non si può dire che le giornate siano lunghe… non ho certo il tempo di guardar l’orologio per vedere se le ore passano o meno! Entro e mi rendo conto che arriva l’ora di uscire ancor prima di essere riuscito a far tutto ciò che mi ero prefissato di fare.
Così è anche per il pomeriggio. Esco da lavoro e ripercorro lo stesso viale del mattino e se all’andata, nel mattino cerco di trovare quelle cose belle che rendono bella una giornata, tipo il sorriso di una persona o lo sbocciare di un fiore, la sera non ne ho la forza. Trascino il mio corpo verso quella palina che sorregge il cartello dell’autobus numero cinque. Si chiama così il mezzo che mi porterà a casa anche questa sera, spero.
Intanto la sera torna lentamente a impadronirsi di tutto ciò che mi circonda, allungando le ombre naturali fino a farle scomparire per lasciare spazio a quelle generate dalla moltitudine di fari dei vari mezzi che percorrono in lungo e in largo questa piazza.
Stasera non so cosa farò. Credo che finirò di mettere a posto il ripostiglio. Chissà perché si impiega meno tempo a mettere in disordine di quello che si mette per riordinare tutto.
E con oggi mi lascio alle spalle un altro primo giorno di scuola..
Buona giornata e buona vita bella gente!
Egregio Signore,
non è con piacere che le scrivo questa lettera, ma d’altra parte avrei dovuto parlarle a quattr’occhi, affrontarla di persona, sopportare quel suo subdolo modo di fare che è quanto c’è di peggio per far perdere la pazienza anche ad un santo, figuriamoci a me. Le scrivo, come può notare, col computer, perché la mia calligrafia s’è fatta illeggibile e così minuscola che i miei collaboratori devono usare la lente d’ingrandimento per riuscire a decifrarla…
Perché le scrivo?
E’ presto detto: io ho superato con una certa disinvoltura l’imbarazzo che lei ( l’ho scritto senza maiuscola, non la merita) mi ha creato chiedendo pubblicamente la mia mano ed ovviamente ottenendola. Convivere con un ufficiale inglese a riposo, già condannato nel Punjab per ripetuti tentativi di violenza neurologica su qualunque essere di qualunque specie( le cose si vengono a sapere, come vede…) non è stato facile, la mia è una famiglia è all’antica e non ha apprezzato. Ma ora lei sta esagerando, signore, glielo devo dire. Quando è troppo è troppo, e il troppo stroppia!
C’è un proverbio arabo che dice:” Se hai un amico di miele non lo leccare tutto”, invece lei s´approfitta d´ogni rilassatezza, dell´abbassamento della guardia nella vita quotidiana, ci proibisce di pensare ad altro, contando sulla superficialità con cui io ho affrontato l’insorgere del male… si sa, gli artisti sono farfalloni incoscienti… no, vecchio caprone, non le sarà facile, né con me né con gli altri, la Resistenza è cominciata. Perché, vede, io e i miei fratelli e sorelle malati abbiamo tante cose da fare, una vita da portare avanti meglio di così! D’ora in avanti prometto che starò più attento ai consigli dei miei dottori, e che mi impegnerò maggiormente nell’aiutarli nella raccolta dei fondi necessari per la ricerca. Anzi sul tema della solidarietà mi ci gioco una mano, la mano che, pitturata e serigrafata fa da piedistallo ad una poesia contro di lei, colonnello dei miei stivali, funzionando da incentivo a dare…già, poiché a chiunque faccia un’offerta per la ricerca verrà inviata “ LA MANO” come ricordo e memento…
Siamo in tanti, tante mani si leveranno contro di lei e cercheranno di restituirle colpo su colpo fino a quando non riusciranno ad acchiapparla per la collottola e mandarla all’Inferno cui appartiene, bestiaccia immonda, sterco del demonio, nostra croce senza delizie…
Parola mia, di questo omino per molti un po’ buffo, per altri un po’ patetico, ma che vive il sogno di poterla, un giorno non lontano, prendere a schiaffi.
A mano ferma.
Mi stia male e a non rivederla.“Bruno Lauzi”
Mi sembra giusto, dopo che è stato vinto dal Morbo di Parkinson, ricordare Bruno Lauzi attraverso il suo coraggio e la sua ironia. Perchè certi personaggi e le loro battaglie non vanno dimenticate… nonostante passi il tempo e ci sembrino così distanti…. Non solo per chi non c’è più ma anche per chi lotta tutti i giorni con il sig.r Parkinson e magari vorrebbe trovare le parole giuste per scrivere una lettera tipo questa…
Buona e serena vita bella gente… buona vita!
dammi la furbizia,
la letizia,
l’incoscienza,
la pazzia,
la schiettezza,
la forza di ascoltare,
di conservare,
di sfogarmi,
di lasciarmi ascoltare,
di saper ascoltare coloro che con me parleranno…
dammi la fortuna di un nuovo giorno
il piacere di un piatto e del suo contorno
di un sorriso per tutto il giorno
….resta con me e sarà un nuovo giorno…
Voi vi ricordate del sistema operativo XP?
Ecco dunque uno spaccato di vita di chi tutti i giorni ci aveva a che fare….
Bene, ora non mi rimane che attaccare questo cavetto, premere “record” e…
XP: Eeeehhh, ma come corri cara mia…
N: Non ci provare sai? Stavolta vorrei proprio sapere cos’ho fatto di sbagliato…
XP: Tu niente…ma il Generic Host Win32 si è licenziato circa dieci minuti fa…
N: Come? E da quando in qua si può fare una cosa del genere?
XP: Da quando tu scioccamente pensi di poter fregare questo possente sistema operativo…
N: Sul “possente” avrei i miei dubbi…e comunque stavo per formattarti…
XP: AH AH AH!!! Illusa!!!
N: Ho già i cd pronti per salvare tutto…
XP: Peccato che io non veda più la presenza del tuo masterizzatore…
N: Lo immaginavo…infatti ne ho appena collegato uno esterno…
XP: Tanto non configurerò nemmeno quello…MUHAHAHAHAHAHAH!!!
N: Ora ti faccio vedere io…
Dopo quattro DVD bruciati…
N: Ma allora sei fetente!!! Quattro DVD? Ma sai quanto costano?
XP: Vuoi che ti risponda con un “te l’avevo detto”?
N: No, per carità…umpf, va bene…passiamo alle maniere forti…usiamo la rete con il portatile…
XP: E tu pensi di poterlo fare? Ho appena escluso scheda audio, web cam e scheda di rete!!! Oggi sono imbattibile…
N: Infame proprio dentro, eh? Ma c’è una cosa che proprio non puoi escludere…
XP: Tsè!!! Non osare sfidarmi signorina…
N: Il lettore di schede della stampante multifunzione…
XP: Non credere sai? Mi basta solo un attimo e…come? Cosa? Non riesco a bypassare il sistema!!!
N: Fregato!!! Non mi resta che inserire la memory card e copiare i dati…
XP: No, no!!! Non puoi farlo!!!
N: Stai a guardare…
“Copia in corso”…
N: AH AH AH!!! Che fai non ridi più?
XP: Non ti permetterò di formattarmi, sappilo…
N: Caro mio, non c’è più niente che tu possa fare ormai…“arresta sistema”…
XP: NO!!! MAI!!! Non cederò…
N: Ho detto “arresta sistema”…
XP: Non sbloccherai mai tutte le applicazioni che non rispondono…
N: Ah, che angoscia…vogliamo miseramente concludere tutto con il pulsante?
XP: No, con il pulsante no…troppo umiliante…
N: E allora cosa intendi fare?
XP: Eh, va bene…hai vinto tu…ma tanto tornerò ancora più forte di prima…e nella mia prossima vita ti impedirò di aprire anche il più misero dei programmi…
N: Tu sei malato di onnipotenza, ecco qual’è il tuo problema…tanto entro Natale verrai sostituito con questo …ormai ho deciso…
XP: NOOO!!! Con il mio acerrimo nemico bianco no!!!
N: E invece si…quindi mettiti l’anima in pace…
XP: No, ma io…non posso…non posso…non…non…non…“POUF”!!!
N: “POUF”? Come “POUF“? Tutta sta fatica per poi sentire un “POUF”? E per fortuna che avevo appena salvato tutto…vabbeh, in fondo mi ha solo velocizzato lo spegnimento…
Ma bando alle ciancie…tocca rimboccarsi le maniche ed iniziare a combattere con il nuovo Xp…
Allora, “parti da CD”…“invio”…e…
NUOVO XP: Ehi!!! Ma che bel posto!!! Molto spazioso…mi sa che mi troverò beniss’…uh? E tu chi sei?
N: Installati e falla finita…che non ho tempo da perdere…
NUOVO XP: Naaa…ma sono appena arrivato…preferisco fare qualcos’altro…
N: Oh, tutti uguali voi XP, eh?
NUOVO XP: Per esempio, cosa ne dici se eliminiamo il BOOT.INI?
N: Ma per tutte le palette nane del mondo!!! Questo è ancora più scemo dell’altro…
Questo era il contenuto di un blog carino che ora non esiste più ma che rende perfettamente l’idea dei problemi di chi all’epoca usava XP….
Come sempre buona vita bella gente… buona vita!
I telegiornali rimbalzano la notizia di un evento davvero estremamente grave e di inaudita e impensata ferocia. La strage di Capaci… Iniziano di lì a breve ad arrivare immagini di un territorio trasformato in un vero e proprio scenario di guerra… Le immagini del cratere, gli elicotteri che riportano nei video dei vari televisori degli italiani, immagini difficilmente dimenticabili… Anche in quel caso, vivevamo una pagina molto triste della nostra Italia… La mafia aveva alzato il tiro e con questi atti aveva ampiamente dichiarato guerra a quegli uomini che avevano rinunciato metaforicamente alla loro vita per dedicarla alla lotta che stavano combattendo dalla parte dello Stato… Uno Stato che ha, in quell’occasione come in molte altre…, pagato un prezzo carissimo sia in sangue versato che nella perdita di personaggi di assoluto rispetto e destinati a passare alla storia… Non mi riferisco solo ai Dottori Falcone e Borsellino ma anche a tutti quegli uomini e donne che sono periti/e in quegli anni…
Io quel 23 maggio me lo ricordo… me lo ricordo bene e trovo che sia giusto che anche i ragazzi e le ragazze di oggi, anche se all’epoca non erano nemmeno ancora nati, facciano altrettanto… chissà che così facendo si possa tenere vivo il ricordo di quelle persone e del loro operato che ha risvegliato nella gente quel senso di sdegno e ribellione che ancora oggi cerca di resistere alle tentazioni che ogni giorno si fanno allettanti specie in questi periodi di crisi….
Io quel 23 maggio me lo ricordo… e voi?
“La classe si rifiuta di fare lezione e si auto-nomina soviet supremo”
“Al suono della campana delle 13.30, la classe fuoriesce dall’aula come una mandria di bufali imbizzarriti travolgendomi e procurandomi una fitta di dolore al costato. Seguiranno provvedimenti disciplinari dopo opportuni accertamenti medici”
“La classe muggisce”
“La classe mostra una indiscutibilmente coraggiosa omertà nei confronti dell’alunno che ha svuotato sul pavimento presso la cattedra una bottiglia di olio extravergine d’oliva Bertolli rinvenuta nel cestino dell’aula”
“L’alunno M.G. al termine della ricreazione sale sul bancone adiacente la cattedra e dopo aver gridato: “Ondaaaa energeticaa” emise un rutto notevole che incitò la classe al delirio collettivo”
“Don Casolari cerca di interrompere il casino durante tutta la terza ora” (scritta da un alunno sul registro)
“L’alunno F.D.M. ha ammazzato una mosca con il foglio del compito in classe. In seguito a questo evento, l’intera classe si è alzata in piedi e ha improvvisato una processione per rendere omaggio all’insetto ucciso. Al mio ordine di tornare immediatamente ai loro posti, mi è stato obiettato di non avere sensibilità nei confronti dei morti”
“L’alunno L.B. e’ stato sorpreso mentre smontava le ruote dell’auto del professore di tecnica”
“La classe non è in classe”
“L’alunno L.F. invece di sedersi come tutti i suoi compagni passa i primi 10 minuti della lezione a girare per la classe alla ricerca di insetti (cimici) per altro distraendo il sottoscritto”
“L’alunno O. entra dalla porta ed esce dalla finestra”
“L’alunno M.G, durante la visita alla pinacoteca Repossi, decise di infilarsi 18 giubbini dei suoi brillanti amici e di girar per la pinacoteca facendo il PUPAZZO GNAPPO gridando: “fortuna fortuna”
“Durante l’ora di sostituzione l’allievo E.D. è sorpreso ad orinare nel cestino dei rifiuti. Obietta che i gabinetti sono fuori uso, cosa che non risulta alla verifica del docente”
“L’alunno C.A. viene fatto allontanare dalla classe dopo che, cercando di imitare l’uomo ragno, ha staccato le veneziane dalle finestre”
“La classe canta “tanti auguri” al docente anche non essendo il suo compleanno”
“L’alunno G.P. lancia delle matite come le scimmie lanciano delle banane”
“L’alunno L.M. durante la lezione di inglese fà una pila di libri sopra la sedia dopo di che ci si siede e prende la forma del cristo in croce (affermando di essere il nuovo messia)”
“Dopo aver aperto la porta con un calcio, l’alunno S.M. irrompe in aula con venti minuti di ritardo rispetto all’inizio della lezione puntando un tubo da disegno contro i compagni e urlando: «Chi ha chiamato l’A-Team?»” “Alla richiesta dell’insegnante di tenere lo zaino chiuso durante il compito in classe, l’alunno M.V. obbietta che così non potrà innescare la bomba”
“Davide M. sporca il banco, la sottoscritta gli dice di pulirlo con la lingua e lui esegue l’ordine. Convocato dal Preside”
“L’alunno D.C. “scolpisce” con un taglierino le gomme da cancellare delle compagne dandogli sembianze di attributi sessuali”
” Gli allievi ***, ***, ***, ***, ***, e *** sono stati sorpresi a utilizzare il loro compagno *** come ariete per aprire la porta dell’aula”
“Durante ogni comunicazione via radio del preside, lo studente Mario D. cade per terra e si raggomitola in posizione fetale gridando “Oh no ancora quelle voci!!””
“L’alunno Michele V. butta giu’ la porta dell’aula 5, dicendo di essere lo sceriffo. Viene sospeso dalle lezioni per giorni 7 con obbligo di frequenza”
“L’alunno T.B parla con il diario”
“Il ragazzo durante la lezione di algebra mi dice di abbassare la voce perche’ non riesce a dormire e quando gli dico di andare dal preside a causa della sua insolenza, esce dalla classe bestemmiando e aprendo la porta con un calcio, al suo ritorno, alla mia domanda “sei andato dal preside?” risponde: “No sono andato a pisciare””
“L’alunno Andrea B., provvisto di mimetica, si muove col “passo del giaguaro” per l’aula sperando di non essere visto”
“La classe miagola insistentemente”
“Gli alunni S.T. e M.S. appendono sull’intercapedine di fronte ai loro banchi il disegno di un occhio circondato da un triangolo, con la scritta “Dio ti sgama”. Alla richiesta dell’insegnante di toglierlo immediatamente, rispondono testuali parole “Prof, Dio sgama anche lei”
“L’alunno R. è stato mandato nell’ufficio del preside per essersi lamentato della mancanza di posaceneri sui banchi”
“Gli alunni M.L. e G.C. dopo l’ordine del sottoscritto: “prendete la porta e andatevene dal preside”, scardinano la porta e la trasportano fino in presidenza dicendo al preside che li avevo intimati io a farlo”
“L’alunno Q. viene sorpreso a suonare il flauto in playback, infatti un suo compagno lo stava suonando piegato sotto il banco mentre Q. muoveva solo le dita mentre C. suonava”
“L’alunno F.V. è sorpreso, nell’ora di matematica, ad appiccare il fuoco al jeans dello studente F.A. che siede nel banco innanzi al suo. Lo studente F.A. si alza improvvisamente urlando dal dolore interrompendo così la lezione. L’alunno F.V. si giustifica dicendo che voleva purificarlo in quanto Laziale e, quindi, antinapoletano. Dopo ammonimento verbale l’alunno F.V. torna ad infastidire con un accendino l’alunno F.A.”
“L’alunno M. disegna con un gessetto Dio alla lavagna, gli si prosta ai piedi ed inizia a recitare il “padre nostro””
“L’alunno C. è allontanato dalla classe per aver imbrattato un assorbente della compagna con inchisotro rosso e succesivamente averlo attaccatto alla porta facendo credere a tutti che fosse sporco di sangue”
“La classe è stata richiamata all’ordine per le ripetute imitazioni degli animali della foresta, in particolare l’alunno R. per la sua insistenza nell’imitazione del gufo”
“L’alunno T. S. fabbricatosi una corona di carta si fa chiamare Sire e si rifiuta di venire interrogato poichè un sovrano non si commistia con dei semplici professori”
“L’alunna M. risponde all’appello ruttando. La classe la esalta e lei ritiene giusto esibirsi nuovamente. Viene sospesa con obbligo di frequenza”
“L’alunno Diego C. rientra dalla ricreazione in evidente stato di ebrezza e giunge con passo sghembo sino al banco”
“L’alunno A. dorme in classe durante l’ora di Storia e, quando svegliato, rovescia i banchi ed esce dall’aula”
“L’alunno M. costruisce torri Eiffel con i pennarelli e impreca Dio quando cadono”
“V. e C. liberano nei corridoi dell’istituto numero sessantaquattro rane”
“D., dopo aver chiesto appuntamento all’insegnante per un colloquio privato coi genitori, si presenta all’orario accordato accompagnato da S. e C. travestiti, per l’appunto, da genitori di D.”
“L’alunno C.M. viene espulso dall’istituto per una settimana, perchè attuava uno scambio di persona col suo gemello, che apparteneva ad un altro istituto”
“L’alunno E.P. mette a repentaglio la vita dei suoi compagni di classe mescolando nel laboratorio di chimica sostanze a lui sconosciute”
“L’alunno N.M. alla richiesta di vedere i suoi genitori risponde con arroganza “le porto una foto””
“L’alunno M.P. viene sorpreso a danzare sul banco cantando “maracaibo” ricoperto di festoni natalizi”
“L’alunno Totò irrompe nella classe 3A augurando Buon Lavoro”
“La classe da segni di follia collettiva”
“L’alunno L.L. dorme in classe con disprezzo”
”L’alunno cerca di trafiggere la testa del compagno con una matita”
“L’alunno ritiene opportuno offendere il compagno Amedeo Aldo Rocco Seren Rosso dicendo che nel momento della sua morte dovranno seppellirlo con due lapidi perchè su una sola il nome non ci starebbe”
“L’alunno B****** dopo ripetuti tentativi di piegare una sbarra di ferro tenta di applicare la lezione di fisica sulle leve incastrando la suddetta sbarra dietro il termosifone e tirando con forza. Il termosifone non regge e si stacca dal muro. L’alunno B****** viene sospeso per una settimana con obbligo di frequenza. La classe terza B si trasferisce nel seminterrato a causa dell’allagamento dell’aula”
“L’alunno Luca B. allieta la classe con una sua rivisitazione della nona sinfonia di Bach suonata a rutti”
“L’alunno Federico Lorenzo Sebastiano C. si è arrotolato al banco usando tutto un rotolo di scotch per non uscire interrogato alla lavagna”
“La classe non presta attenzione alla lezione in quanto l’auto della Preside sta bruciando in cortile”
“C. sputa caramelle su P. che si pulisce con l’astuccio di C. buttandolo poi nella spazzatura”
Sicuramente cose da non fare ma talmente assurde da essere vere……
Mi rendo conto che per alcuni vi sia la volontà di voler far valere le proprie potenzialità, senza però in alcun modo vivere di luce riflessa, mentre esistono altre realtà in cui alcuni personaggi devono la loro fortuna (a volte meritata volte immeritata) al cognome che portano o a altre situazioni…
Nei giorni nostri è importante , sembra quasi sia doveroso, apparire e non essere.
Tutto ciò deve far riflettere e non poco… Continuo a sollevare la questione del dialogo fra generazioni e ragazzi… I media poi hanno un ruolo decisamente importante su quanto sta avvenendo intorno a noi.. Eppure ci dimostriamo ciechi e o insensibili di fronte a queste situazioni diventantando sempre un pò più impotenti…
Clamore per le voci che si schierano fuori dal coro per dire no, ma ben preso isolate e lasciate al loro destino…
Accade un pò come per le stragi del sabato sera, per le guerre, per le truffe e chissà ancora per cosa (sono talmente tante le voci che ci si perderebbe facilmente)
Adesso si cerca tutte di diventare veline o di entrare nei vari reality per apparire e cercare di “sfondare”…. c’è questa mania del cercare di apparire a tutti i costi perdendo l’originalità dell’essere noi stessi come persone unice e quindi tutti a cercare di uniformarci come pecorelle in branco perndendo quella che è una libertà importantissima… quella dell’essere ciò che siamo realmente e non ciò che si cerca di apparire…
A volte mi accorgo di cose e di situazioni montate a dovere per fare tanto fumo e poi sotto sotto scopri che l’arrosto è talmente piccolino e consumato che di tutto ciò che sembrava forse un terzo (a dirla grossa) rimane in sostanza…
Non è facile vivere una vita normale, ancor meno vivere una vita con luce riflessa…. eppure molti cercano di finire sotto i riflettori per il puro gusto di….
Sarei uno stupido se dicessi che sono immune dalla cosa, però mi rendo conto in sprazzi di sanità mentale che è alquanto pericolosa come cosa in quanto si rischia di essere una comparsa della propria vita e non gli attori principali…
Ho sempre cercato di non seguire le mode in quanto credo siano un sistema di ingabbiamento che non mi rappresenta. Anche in ciò che faccio cerco di trasmettere ciò che sono e ciò che provo. A volte mi rendo conto di essre in una situazione privilegiata rispetto a molte altre persone e la cosa più bella è quella di vivere sempre il tutto con la massima semplicità e normalità…
La maggiore diversità credo che stia proprio nella originalità di ogniuno di noi… Mantenerla non è una cosa facile ma senza dubbio è la cosa migliore…. poi come al solito a voi ogni tipo di commento…