nataleIl ritorno verso il paesello, uscendo dalla città, dava a vedere il lavoro di coloro che, appesi dalle varie piattaforme, si prodigavano a installare le luminarie…

C’era già una atmosfera diversa nell’aria…

In quei giorni il mattino si era fatto più frizzantino… I camini avevano iniziato a fumare e l’odore di legna che ardeva si impadroniva delle campagne circostanti…

Le piante, timidamente e dolcemente accarezzate dal vento, si spogliavano del loro manto di foglie multicolor, lasciando a terra i ricordi di una estate oramai ampiamente alle spalle..

Proprio quel vento fra i rami, sembrava talvolta, voler intonare una specie di ninna nanna…

Il nonno al bambino raccontò che quello era il sistema con cui messer vento cercava di risvegliare dolcemente il buon Babbo Natale dal suo torpore e dal lungo riposo… Una sorta di letargo al contrario…

Quando alcuni animali andavano a dormire per il periodo invernale, questi dovevano aspettare che il buon Babbo Natale si svegliasse per lasciare loro casa, così che gli animali potevano dormire e mantenere il giaciglio caldo e al suo ritorno in primavera, sbrigate le varie faccende invernali, si potessero nuovamente dare il cambio… facendo così tornare gli animali all’aria aperta e ritornando lui a godersi il meritato riposo…

Nel pensare a queste cose, forse anche cullato dal torpore della macchina o dai movimenti della stessa, il piccolo bambino ne approfittò per schiacciare un pisolino sino al ritorno a casa, immaginando di essere uno di quei cuccioli in attesa del risveglio di Babbo Natale…

 

Il proseguo della storia fa arte di un’altra pagina… che ritroveremo presto….

Buona giornata bella gente… buona giornata a voi…

 

Di fm-web

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