… e lo faccio perchè ho scoperto che, molto probabilmente, non sono un buon cristiano come i “canoni” della Chiesa detta. Se prima ne avevo semplicemente dei dubbi, ora ne ho la certezza! Ammetto di essere presuntuoso, egoista, e poco praticante… Si perchè resto dell’idea che a poco serva essere praticanti di facciata e di tutt’altro genere in realtà. Ammetto anche di essere un peccatore, un imperfetto che spesso ricade nei propri errori veniali e non (un pò come tutti/tutte anche se la maggior parte delle cosi dette persone timorate di Dio fanno fatica ad ammetterlo…) Non sono in ogni occasione possibile in Chiesa perchè porto rispetto al luogo che ritengo di culto e di preghiera e non amo particolarmente confonderlo con i luoghi di pettegolezzo di quartiere o delle pie donne… Non posso ritenermi un buon cristiano essendo che personalmente non ci vedrei nulla di male nell’avere donne a celebrare messa, come nulla di male ci vedrei nell’essere consigliato da un prete regolarmente sposato e con figli e famiglia… Mi stanno strette le prediche (mi sono sempre state strette in verità…) specie se fatte da persone che, per mio modo di vedere, parlano senza realmente aver vissuto e provato sulla propria pelle, le cose di cui parlano e di cui tanto si riempiono la bocca (e questo senza che importi il grado di cultura che questi/e persone hanno conseguito nel tempo, sia per effetto di profondi studi personali che per via dell’ascolto attento e minuzioso delle varie confessioni in segreto a loro rivelate…)
Arrivo anche al tema delle confessioni… Ad alcuni prelati sta tanto a cuore la questione della confessione dei peccati… Ricordo che da bambino, quando si andava al catechismo, venivamo redarguiti sul fatto che era importante confessare i vari peccati (veniali e meno) settimanalmente… Un pò come svuotare il sacco delle marachelle per poi andare al banco con un carico, più o meno pesante, di preghiere da recitare in ginocchio in solitudine e davanti al crocefisso con spirito di pentimento convinto.
Crescendo mi son sempre chiesto quanto fosse importante per quel Dio che tutto sa di me, che mi segue meglio della mia ombra e che è presente anche dove la mia ombra non arriva, che io rivelassi a un qualunque prelato, ciò che ritenevo peccato… Mi chiedevo (e tutt’ora lo faccio), che senso avesse dire quante volte avessi fornicato, quante avessi pronunciato il Suo nome invano (spesso senza averne un effettivo bisogno…), quanto “pesante” fosse il desiderare cose di altre persone, di avere pensieri di invidia, di gelosia, di rabbia, di sdegno nei confronti del mio prossimo e quanto rendesse pesante la mia anima l’essere (apparentemente) insensibile alle altrui sofferenze ed egoisticamente concentrato a migliorare la mia posizione, la mia vita personale e quella delle persone a me vicine e a cui voglio particolarmente bene… Mi sono sempre posto l’interrogativo di quanto fosse utile tutto ciò… Trasformare un’altra persona in una specie di parafulmine delle altrui disgrazie, tanto potente e forte da poter scaricare tutte le mie tensioni negative, da raccoglierle, canalizzarle e poi scaricarle, quasi fosse una presa di terra, e concedermi così, con l’assoluzione e l’affidamento di alcune preghiere da recitare, la libertà da quanto commesso… una specie di “condono” generico per quanto fatto vivendo una vita… la mia!
L’ho detto in incipit e lo ripeto: chiedo scusa a Dio per non essere un buon cristiano, uno di quelli degni del rispetto generale, dell’essere accettato e considerato come tale ma anzi additato proprio perchè non sempre così presente e/o praticante.
Personalmente comprendo che quando si fa parte di una società si debbano rispettare determinate regole, che se non sei in grado di rispettarle devi considerarti fuori dal coro… Bhè, per quanto possa io chiedere scusa a Dio, non mi sento di doverlo fare (scusate la presunzione e forse la malfidenza o semplicemente la mia innata ignoranza…) per mezzo di una persona che per lo più per me è una persona sconosciuta o che di me non sa altro che ciò che di brutto o di male io compia nel mio percorso di vita. Dio non credo (forse bestemmio dicendo questo e se necessario me ne scuso ancora..) abbia bisogno che io riveli ad altri quanto Lui per primo sa che io faccio o meno…. Credo che Lui sia in grado di comprendere (nella Sua magnificenza e unicità), i miei sinceri momenti di riflessione e di silente dialogo che instauro profondamente con Lui quando Lo ringrazio di avermi dato un ulteriore giorno da sopravvivere in questo strano mondo da Lui creato, ogni qual volta , per esempio, mi imbatto in un sorriso sincero e vero, nello sguardo innocente di un bambino, nel poter ammirare un tramonto come un’alba e riconoscere in Lui l’opera della Sua grandezza nel rimanere estasiato di fronte ai miracoli che ciclicamente la natura ci propone davanti ai nostri occhi, accecati oramai da un quotidiano che rende nulli i sentimenti anche più elementari e singolari…
E allora mi scuso con Dio se non amo andare in Chiesa per spettegolare di tizio o caio, e se preferisco, quelle volte in cui ci vado, ascoltare la funzione per quanto a volte sia difficile, specie se mi imbatto in prediche che, indubbiamente vogliono essere illuminanti, e che in realtà, esaminate in maniera ignorante (la mia) ma terrena, risultano essere spesso tanta buona teoria e difficilmente poca pratica… Mi rendo conto quindi di non essere portato alla “terapia di gruppo”, ad essere una pecora che segue il gregge senza farsi delle domande, senza porsi dei “perchè” dei “ma” o dei “se” e questo non per essere il classico “bastian contrario” ma semplicemente ragionando (per quanto possibile) razionalmente con la propria testa e ragionando appunto… (o cercando di farlo senza per forza dover essere ligio a regole e/o dettami che al momento sono di difficile comprensione…)
Chiedo quindi scusa a Dio se preferisco rivolgermi direttamente, sfacciatamente a Lui senza tanti tramiti, preamboli o persone che si pongono fra di noi, illudendomi che fra tutte le creature di cui si debba occupare, abbia anche qualche piccolo istante da dedicare a me, insignificante fra gli eletti e le elette e fra tutte le altre persone…
Eccomi quindi a chiedere umilmente scusa a Dio… perchè a Lui posso chiedere scusa in qualunque momento, a Lui posso dedicare un pensiero, una preghiera anche mentre prendo il bus, davanti a una notizia tremenda di uno dei tanti tg, davanti a un fiore o a chissà che… Lo contemplo anche al di fuori dei vari Templi, e in tempi magari non sospetti e per me è un piacere poterlo fare anche all’interno di questi magari in maniera comunitaria (anche se non così fremente e/o praticante)…
Che dire? Sarò un cattivo cristiano! Sarò da scomunica! Sarò la pecora nera (in verità meglio pecora nera che lupo mascherato a pecorella…) ma almeno sono sincero fuori quanto dentro a una Chiesa…
Chiedo quindi umilmente scusa a quel Dio che tutto sa ben di me, che sa di cosa sto parlando, perchè in fondo non ha bisogno di molte parole e/o confessioni sapendo vita morte (quando sarà) e (non credo di certo) miracoli del sottoscritto… e Lo ringrazio per avermi dato la possibilità di essere un essere pensante, magari non Illuminato come certi altri esseri che tanto si credono superiori, ma comunque uno fra tanti, fra quei tanti che , a modo loro lo amano, lo rispettano, seppur peccatori e macchiati di gravi o meno “reati” nei Suoi confronti…
Chiudo quindi chiedendo scusa a Dio perchè credo fermamente più nel Suo perdono che in quello degli uomini (o donne che siano)… perchè (a mio modo) credo in Lui e meno nelle persone, in ciò che dicono, fanno e spesso (falsamente per me) predicano….
Buona e serena vita bella gente che siate cristiani convinti, praticanti, bigotti e non…