…provateci! Contate fino a nove! Fatelo e non pensate al calcio ma a delle persone. Pensate a una mamma in cinta… uccisa, ai molti papà e mamme che erano lì per lavoro con famiglia a casa, qui in Italia… Uccisi.
Sapete a loro che importa dei nove rigori dell’Italia calcistica? Nulla! Proprio nulla!
Persone uscite dal loro Paese, per cercare lavoro, per offrire il loro lavoro, le loro conoscenze… Un Paese che si è radunato in retta e furia davanti allo schermo televisivo per una partita di calcio e che ha accantonato la morte di nove suoi connazionali, barbaramente uccisi…
Si parla degli errori del calcio e si tacciono gli orrori delle nove persone morte… perchè questa è la nostra Italia attuale. Questi sono gli italiani di oggi. Altro che spirito di appartenenza! Altro che solidarietà, coesione, indignazione… basta una partita per mandare la testa in pallone…
Io conto fino a nove… penso a quelle persone in una cena di lavoro… a chi ha rinviato il volo di rientro per restare a cena con amici, a chi era fuori per una telefonata e si è salvato mentre la compagna veniva barbaramente uccisa…
Provate a contare, lentamente, molto lentamente, fino a nove… poi fermatevi. Fatelo nel rispetto di chi non c’è più.
Buona giornata bella gente e buona vita a voi, che siate tifosi o indignati… a noi che l’abbiamo ancora… buona vita!
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Hai ragione, come le persone in Turchia e i bambini in Iraq….quelle sono le cose che contano, le altre sono tutte stupidaggini al confronto!
Buon pomeriggio.