ipocriti

Non sopporto gli arroganti e le persone ipocrite!

Credo che sia importante ricordarlo, anche se non lo si dovrebbe fare…

Un messaggio valido per me, per chi lavora in uffici, per chi è a contatto con la gente, sporadicamente o tutti i giorni e per tutte quelle persone che leggendo non possono che dire: “è successo anche a me…” oppure “l’ho fatto anche io…”

 

Molte persone, forti del ruolo che ricoprono, spesso si dimenticano il loro compito primario, per sottolinerare invece, al momento ritenuto più opportuno, la loro superiorità, sfoggiandola come una scimitarra in un campo di guerra in una guerra fra “poveri”…

Il punto è che nell’italica penisola, si ha spesso la brutta abitudine di dire all’occorrenza frasi del tipo “Lei non sa chi sono io…” oppure, “..vediamo di non confondere i ruoli…”, quasi a voler di malomodo e in forma arrogante e presuntuosa, interporre fra noi e il nostro interlocutore, una sorta di cortina di “filo spinato” realmente e facilmente mal interpretabile e decisamente indisponente…

La dialettica, che ci distingue dagli altri esseri, specie dagli animali, ci dona sovente, la possibilità di dare diversi significati alle parole proninciate; questo non solo per effetto del tono di voce o della maniera in cui queste parole proferiscono dal nostro io, ma anche nella maniera con cui riusciamo a porle nell’insieme al nostro interlocutore.

L’arte della comunicazione, sopratutto per coloro che ricoprono ruoli in cui la dialettica, la comprensione e l’espressione sono basilari, dovrebbe essere curata e non venir meno mai… proprio per il ruolo che si ricopre.

L’arroganza, la prepotenza, il desiderio di mostrare, come un pavone vanitosamente le sue piume, il proprio “potere” o l’importanza del ruolo ricopertnon fasnno altro che gonfiare il proprio ego e nulla più… Queste persone riescono a costruire delle vere e proprie barriere; specie chi si erge a essere superiore, magari pur avendo tutte le credenziali per esserlo, ma apparendo agli occhi delle altre persone molto meno importanti di quanto si propongano.. Tutto questo non aiuta di certo nel difficile compito del dialogo , della coesistenza e della coabitazione facendo insinuando così inevitabilmente intolleranza e creando giustificabili attriti…

E’ altresì vero che non solo l’interlocutore, ritenuto , deve ricordarsi del suo ruolo, all’interno della comunicazione. Infatti il fraseggio in un dialogo, dovrebbe risultare posato, educato, cortese e volto a una sano e sereno confronto.Anche la controparte deve, o dovrebbe, rispettare l’altrui idea e persona, come i punti di vista, le esigenze e non solo…

Dalla teoria, alla prativa ciò non toglie che fra le due persone,non può esservi un dialogo sereno se da una delle due parti manca o viene meno anche solo una delle cose sopra elencate.

Si può concludere che la differenza che c’è fra persone e gli altri esseri, sta proprio nel fatto che, fra persone si può sempre arrivare, volendolo, a un punto di incontro tanto quanto a un punto di scontro…

E’ importante non dimenticarsi mai di questo e ancor meno che chi, proprio per ruolo, ha un compito più importante, proprio anche per quello, dovrebbe essere più comprensivo/a e portato/a a essere superiore e non doversi ridurre a enunciare la propria superiorità ma riuscire a dimostrarla nei fatti, senza doverne neccessariaente farne sfoggio…

Ma questo è tutto in teoria… nella pratica poi….

Di fm-web

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