Capita a tutti di finire in Pronto Soccorso… Io ci sono stato ieri…
Tralasciando i motivi che mi hanno portato a rivolgermi al locale nosocomio, vorrei rendervi partecipi di alcune frasi sentite e di alcune scene viste in prima persona, che mi hanno portato a riflettere e tanto…
Intanto vorrei rivolgere, ancora una volta, un ringraziamento a medici, infermieri/e, personale e tutti coloro che operano all’interno di quella struttura con cui sono venuto in contatto ieri (e non solo…)
Mi piacerebbe che la popolazione, che facilmente è portata a criticare senza ben sapere cosa capita all’interno di quei luoghi, venisse a conoscenza di alcune cose…
Non sta bene che io riporti quanto ho sentito, ma lo faccio semplicemente perchè si vada anche oltre a quello che, spesso sbagliando, si pensa nei confronti di coloro a cui ci rivolgiamo per farci prestare cure e/o avere delle risposte sul nostro stato di salute…
Ieri le mie orecchie hanno sentito dire, a seguito di una riunione a porte chiuse che si è tenuta e di cui era impossibile non percepire alcune frasi da me e da altre persone presenti nella sala confinante a quella in cui era in corso questo incontro/riunione… “Io mi devo rivolgere spesso a chiedere aiuto e consulto e spesso mi sento rispondere in malo modo, con insofferenza, quasi disturbassi…” o ancora “i nostri infermieri migliori arrivano a tagliare le garze per cercare di risparmiarne l’uso”… c’era chi diceva ” non stiamo vivendo un bel periodo e occorre che ci sia aiuti e che ci si dia una mano fra tutti!” e ancora “ma sapete io quante volte ho fatto 12 ore continuate saltando spesso anche la pausa pranzo?”…
Ho visto malati che nemmeno rispondevano alle seppur semplici domande, sempre cortesi, delle infermiere anche solo alla richiesta della presenza o meno del dolore o se questo era attenuato o meno a seguito del trattamento ricevuto… Non riuscivano a proferire parola o esprimersi ma all’allontanarsi dell’infermiera, ecco che con il cellulare giocavano serenamente, chiamavano amici e conoscenti come se tutto fosse sparito e non ci fosse più dolore o altro…
Ho visto persone che con una infinita dignità e rispetto aspettavano di essere chiamate, ed altre che, scocciate per l’attesa, vagavano per le varie sale alla ricerca di persone a cui chiedere a chi potersi rivolgere per poter uscire in quanto si sentivano bene…
Proprio mentre scrivo queste righe c’è chi aggiunge su un social, in commento a una rapida anteprima di quanto mi è accaduto ieri_ “In questi mesi mia mamma è andata svariate volte in ospedale perché ha ormai una salute fragile. Ho visto molte strategie di risparmio dei materiali ma nella maggior parte dei casi il personale abbozza e fa il possibile. Sono colpita dall’intelligenza dei nostri infermieri e dal personale tutto perché nessuno di loro si lamenta e lavorano ugualmente con gentile attenzione.”
… e ha perfettamente ragione!
Più che premiare i dirigenti, occorrerebbe premiare coloro che sono in campo… Non tanto i generali quanto riconoscere l’impegno costante e sempre e comunque professionale dell’esercito che continuamente si batte, con ciò che può e ha, le continue battaglie e prove a cui si trova a dover far fronte…
Se poi ci aggiungiamo anche l’insofferenza di talune persone, che pretenderebbero tutto e subito nelle risposte, negli esiti… nel vedere le attese abbassate drasticamente… bhè l’invito a loro è proprio quello di passare un paio di ore all’interno del Pronto Soccorso e vedere e tastare in prima persona come queste persone vivono e lavorano… (prima di lasciarsi andare magari in ingiusti e facili commenti e/o giudizi….)
Indubbiamente non è facile seguire tutti e a tutti/e trovare risposte in tempi rapidissimi, specie per i tagli che si è obbligati a operare, al grande numero di persone che si rivolgono a questa struttura e, talvolta, all’abuso nell’appellarsi alla stessa…
Ma non dovevano partire gli ambulatori medici associati anche in fascia notturna e/o coordinata al fine proprio di poter anche sgravare il perso e il carico di lavoro del Pronto Soccorso?
L’avvento del pagamento del ticket per le richieste di “aiuto” ritenute “alla portata del proprio medico curante”, non ha scoraggiato le persone a recarsi al Pronto Soccorso….
E’ altrettanto vero che non è facile, oggi come oggi, rivolgersi al proprio medico in quanto sono sempre stra-presi/e e hanno sempre troppo poco tempo da dedicare ai propri pazienti… Io ho ancora il ricordo di quando i medici si recavano a casa dei pazienti più problematici e con forti difficoltà … Oggi le cose sono cambiate… (e non sta a me dire se in meglio o in peggio, pur avendo una mia chiara idea in tal senso…)
Quando dovesse capitarvi di avere a che fare con un medico o con un infermiere/a, pensateci più volte prima di rivolgervi a loro con sgarbo o maleducazione… In fondo loro sono lì per voi, per noi e non sempre ricoprono un ruolo semplice, facile e comodo… specie nei confronti di una persona che non sta bene….
Un pizzico di riconoscenza, rispetto e gentilezza rendono loro meno gravosa la giornata e il lavoro, come lo farebbe anche a noi….
Io, ancora una volta, mi ritrovo a dir loro grazie e lo faccio davvero di cuore… spero di non essere nè l’unico nè il solo e che vi siano persone che sappiano anche con un solo “grazie” essere riconoscenti verso coloro che lavorano in quell’ambiente…
Come sempre, per tutti e tutte, buona serena e sana vita bella gente….