olio-palma-2Ultimamente tutti si premurano a segnalare che nei loro prodotti non utilizzano l’olio di palma… Ma quanto realmente sappiamo sull’olio di palma?

Io ho provato a documentarmi e ho trovato alcune informazioni che vi trasmetto…

Indonesia e Malesia sono i due principali paesi produttori.
L’olio di palma raffinato è largamente utilizzato in cucina, onnipresente nella produzione mondiale di alimenti trasformati, nei saponi, nei detergenti e nei prodotti d’igiene personale. È anche largamente utilizzato nella fabbricazione di oggetti di metallo, plastica, gomma, in tessili, vernici, carta e componenti elettronici. L’olio greggio viene raffinato per produrre, tra le altre cose, l’olio per frittura usato dalle industrie che producono snack e come ingrediente di margarine, grassi per pasticceria, cioccolato, dolciumi, gelateria e latte condensato, oltre ai saponi e ai detergenti.

L’espansione delle piantagioni di palma da olio nelle foreste torbiere indonesiane viene praticata drenando il terreno con un reticolo di canali. Questi vengono inizialmente impiegati come via per il trasporto dei tronchi di valore commerciale rimossi dalla foresta, quindi vengono svuotati per far defluire l’acqua e prosciugare il terreno.

Malgrado questa pratica sia vietata, la biomassa residua viene normalmente rimossa con il fuoco. Gli incendi hanno, inoltre, il “vantaggio” di diminuire l’acidità del terreno, tipica delle foreste torbiere, e di provvedere alla concimazione e alla rimozione dei potenziali parassiti.” (La fonte è il sito di Greenpeace)

Ma una informazione, che forse giustifica la corsa delle principali aziende alimentari a segnalare il non uso dell’olio di palma, la fornisce il noto sito Wikipedia….

A maggio 2016 l’Autorità europea per la sicurezza alimentare in una sua opinione scientifica mostra che gli oli vegetali raffinati ad alte temperatura, come l’olio di palma, possono contenere tre sostanze tossiche. Questo rapporto rileva come le sostanze tossiche si formino nel processo di raffinazione ad alte temperature (200 °C) degli oli vegetali. Le sostanze in questione sono: estere glicidico degli acidi grassi (GE), 3-monocloropropandiolo (3-MCPD), 2-monocloropropandiolo (2-MCPD) e loro esteri degli acidi grassi. Ci sono evidenze sufficienti che il glicidolo, precursore del GE sia genotossico e cancerogeno. Il problema riguarderebbe anche altri oli vegetali e margarine (in gran parte derivate da olii di palma), ma l’olio di palma ne conterrebbe di più. La disamina del gruppo ha messo in luce che i livelli di GE negli oli e grassi di palma si sono dimezzati tra il 2010 e il 2015, grazie alle misure volontarie adottate dai produttori. Ciò ha contribuito a un calo importante dell’esposizione dei consumatori a dette sostanze. Per i consumatori di tre anni di età e oltre, margarine e ‘dolci e torte’ sono risultati essere le principali fonti di esposizione a queste le sostanze.

Senza dunque voler demonizzare ma semplicemente volersi e voler informare…. si può prendere anche in considerazione di leggere questo speciale dedicato da Altroconsumo

Fatevi una idea insomma, non subite semplicemente il passaggio di messaggi pubblicitari senza nemmeno cercare di capire il perchè questi ci/vi martellano la testa…. Essere, nel limite del possibile, informati e farsi una propria opinione è sempre meglio che fare la figura del pecorone…

Come sempre… buona (e sana) vita a tutte e tutti bella gente! E se ritenete sia utile, condividete e commentate 🙂

Di fm-web

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