Puttana
Apparentemente è una semplice parola, magari insignificante… Lo può essere per chi non comprende o conosce la nostra lingua o non ne conosce coscientemente il significato… Assume invece un valore e un significato tremendo, specie se pronunciato a discapito di una ragazza, di una donna…
Così ne spiega il significato il dizionario Treccani:
1. Prostituta, meretrice: andare a puttane, frequentare prostitute. Con uso fig., in espressioni ingiuriose: figlio di puttana, un gran figlio di p., persona disonesta, corrotta, spregiudicata, capace di qualsiasi azione; con valore attenuato, e spesso scherz., furbacchione. Con altro senso nelle locuz. fig. andare, mandare a puttana, o a puttane, andare, mandare in malora, trascurare e far rovinare qualcosa.
2. Per estens., persona (di sesso femminile o maschile) amorale, che si adegua per interesse alle circostanze, cambiando opinione e partito con estrema leggerezza e velocità;fare la p., fare il ruffiano, la ruffiana.
A parte i significati… ciò che fa più male è il contesto, spesso insultante e gratuito, nel quale si pronunciano queste parole…
Una ragazza/donna che si sente additata come tale (dalle ragazzine che utilizzano questo termine pur di screditare o insultare compagne e magari ex amiche…)… I ragazzi usano questi termini con troppa semplicità e leggerezza. Additare una ragazza o una donna in questo modo vuol dire farle volutamente del male. Non ha importanza poi se lo sia o meno. Personalmente credo che anche coloro che praticano questa attività, non sono libere a pieno di farlo per loro scelta ma anzi, vivono tremende vicissitudini che portano loro a svendere, regalare e cedere il loro corpo, in cambio di denaro.
Allora, prima di usare a sproposito certi termini…pensateci, pensiamoci…
Pensatevi se foste voi offesi o segnati da un termine, da una semplice parola che nella sua semplicità è in grado di minare la vostra esistenza, di segnarla, di offendervi al punto che forse sarebbe meglio ricevere un pugno diretto nello stomaco, piuttosto che essere sfregiati nell’animo (che è cosa ben più grave seppur non lasci alcun segno evidente o nessun ematoma, se non nel cuore…)
Pensate se la stessa parola venisse detta alle persone a voi care, magari alla vostra amata ragazza, moglie, compagna, figlia, sorella o altro… A parte che reagireste, la cosa non vi farebbe piacere, nemmeno se poi venisse detta a ragione! Quindi… evitate di insultare giusto per sentire una parola e il suo suono pronunciato con disprezzo… persone che un giorno potrebbero, con la loro dignità, ricordarsi di voi e ripagarvi a pieno non con il loro odio ma, peggio ancora, con la loro totale indifferenza…
…buona vita bella gente… buona vita!
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Tutto vero, purtroppo…nient’altro da aggiungere. Uno schifo…
Chi usa le offese per parlare è proprio “piccolo” in ogni senso!