“Tattow”. Una storpiatura dell’onomatopea del rumore del legno picchiettato sull’ago per bucare la pelle. Così riportava sul suo taccuino di viaggio il Capitano inglese James Cook, primo europeo approdato a Tahiti nel 1769.
Nonostante siano trascorsi oltre quattro secoli, sull’arte dell’incidere la pelle con l’inchiostro, si può dire tutto meno che abbia smesso di affascinare il genere umano.
Un’indagine dell’Istituto superiore di sanità stabilisce che circa sette milioni di italiani tatuati, pari al 12,8% della popolazione dai 12 anni in su. Una vera generazione di tattuaggi.ati
Va detto che specie le ricerche sui vari motori di ricerca, portano gli utenti interessati a trovare i disegni più antichi, talvolta legati a storie di pirati, di carcerati o di filibustieri, ma non solo… Tornano di moda i disegni di chiara ispirazione orientale.
I tatuaggi che non passeranno mai di moda vedono protagonisti per primi i bambini e i loro primi disegni, gelosamente conservati per poi essere incisi sul proprio corpo. Resistono anche i nomi e le frasi di fidanzati, nomi di parenti o di cari e avanzano anche i tatuaggi di animali e fumetti, in ogni luogo e posizione possibile del proprio corpo…
Il fenomeno ha preso dimensioni tali da spingere l’Istat a far rientrare la voce ‘tatuaggi’ nel suo paniere, in crescita fra le prime voci di spesa degli italiani. Ancora qualche numero: il primo disegno sul corpo si fa a 25 anni, anche se i più tatuati hanno un’età tra i 35 e i 44 anni (29,9%).
Ecco perchè diciamo la società dei tattuaggi.ati
Personalmente sono particolarmente attratto da ogni tipo di taguaggio. Incuriosito dalla storia che vi è dietro, cosa rappresenta e tutto il resto… (l’ho già ampiamente detto in un altro post…)
Sempre più raro chi ti concede di poter osservare le proprie opere d’arte… Se fra di voi c’è chi si offre è sicuramente ben gradito/a 🙂
Ora che siate tatuati o meno, che ci stiate pensando o meno, che siate tattuatori (mi raccomando in regola e con inchiostri adeguati e sicuri…) buona vita bella gente!