AVVERTENZE: questo post è lungo e se per alcune persone può risultare interessante per altre nutro forti dubbi… Solo se siete fortemente temerari/e avventuratevi nella sua lettura fino in fondo….troverete un sacco di cimeli storici e sarà curioso conoscere la vostra risposta alla mia domanda titolo… “Tu mi ricordi?”

Tutto parte da una domanda che mi hanno fatto oggi.. “Ma tu i TIR te li ricordi che passavano in statale anni fa?”

Io me li ricordo eccome! Ho un nitido ricordo dei TIR e della loro presenza…

Ricordo che quando ero giovincello ed ero agli albori della mia attività di parlatore alla radio, in conflitto con l’allora primaria attività di cameriere…, mi ci imbattei più volte ed anche in modalità strana…

Ricordo che una volta, in pieno inverno, la Strada Statale 26, che pullulava di mezzi pesanti (quando ancora l’autostrada fra le più care d’Italia non esisteva….), la coda partiva da fuori Aosta e raggiungeva l’alta valle…

Tutti i mezzi erano più o meno incolonnati… vi erano quelli di traverso, quelli senza catene, quelli che si davano una mano e altri che smerciavano fra di loro catene a dei costi stratosferici pur di levarsi da in mezzo la strada…

Ricordo lampeggianti della Polizia in assistenza a coloro che erano rimasti bloccati al freddo… portare con i termos bevande calde fra cui thè, caffè e del brodo….

Ricordo che scendevo dal paese di Saint Pierre a piedi, osservando tutto e facendo attenzione a dove mettevo i piedi perchè la neve continuava a scendere copiosa…

baracchinoRammento che scendevo a piedi con nello zaino il baracchino (qui a fianco), quello che anni prima usava mio papà quando andava a lavorare… Il profumo dello spezzatino di casa cucinato da mia madre, la polenta da intingere nel sugo, quattro mandarini e una fetta di torta accompagnate da una bottiglia di acqua. Il tutto doveva bastare per tutta la giornata.

Scendevo cercando di calpestare la neve fresca e mischiandomi fra le voci dalle diverse intonazioni e dialetti… Lingue da me all’epoca sconosciute… C’era chi parlava alla radio cercando di capire dai colleghi com’era la situazione in giro… Chi rimaneva chiuso dentro l’abitacolo del proprio mezzo, cercando di combattere il freddo… Vi erano autisti che si preoccupavano anche di accertarsi dello stato di salute della preziosa merce vivente che trasportavano da uno stato all’altro…

Io ci camminavo in mezzo e l’ho fatto sino a raggiungere la allora sede della radio dove lavoravo… Scendevo io perchè gli altri erano bloccati e non potevano andare (o semplicemente stavano meglio dove erano al caldo delle proprie case…)…

Non mi importava più di tanto nè il freddo, nè la lunga camminata sotto la neve o tutto il resto… Nutrivo gli occhi, la memoria, mi cibavo per strada di tutto ciò che cercavo di salvare, di registrare in questo cranio…

A distanza di anni, nell’attraversare le strisce pedonali vicino casa, mi è tornato in mente quel ricordo, quel giorno….

Ricordo di aver varcato il grande portone che era l’ingresso della sede (dove ora c’è al momento una concessionaria auto), facendo un pò di fatica ad aprire perchè il freddo aveva agito sul serramento in metallo… Era particolare varcare quel portone, affrontare la lunga scalinata che portava al salone di accettazione, poi alla segreteria e infine allo studio della radio…

pr99mk2Ad aspettarmi c’era la bobina da 8 ore che garantiva musica per tutta la notte (quando non si fermava per misteriosi problemi tecnici e toccava partire e scendere per rimetterla in funzione..)

Era lo stesso bobine che preparavo per le domeniche in cui non c’erano le partite da commentare e quindi si poteva giocare a palla negli studi televisivi che condividevano la sede della radio e di una radio gemellina appartenente allo stesso gruppo editoriale…

Quella mattina per me era ancor più bello poter parlare ed essere di compagnia e fornire le informazioni… Nella mia fervente mente di ragazzino c’era la speranza di essere di sollievo per chi in quelle ore stava tribulando, per chi voleva musica, compagnia, informazione, battute e divertimento o anche semplice divagazione…

File_000Come la canzone dei Pooh “in diretta nel vento”, in quella occasione come in poche altre prima e tante altre dopo in questi 30 anni di attività ricchi di aneddoti, ricordi (belli e brutti), di esperienze, di follie, e di immagini e suoni che difficilmente andranno via tanto in fretta dalla mia mente…

La stufetta elettrica al centro della stanza per scaldarmi e su cui avevo posato il baracchino per tenere in caldo il pasto da mangiare… Alla mia destra la radio 2mt con cui mi divertivo a volte a parlare utilizzando il codice Q… A fianco il mitico bobine, i due piatti Technish, i registratori a cassette, il mixer, i microfoni, la televisione con cui assistevo e commentavamo le partite o i grandi eventi…, il mitico bancone e tutto intorno una miriade di vinili… 45 giri, 33 giri e persino alcuni 78 giri…

Il fascino, la magia di poter maneggiare i dischi… cercarli per soddisfare le richieste… Arrabbiarsi quando si trovavano in copertine non giuste, quando qualcuno li rigava (rovinandoli irrimediabilmente) e il profumo del vinile…

Quella sede era enorme! Ospitava non solo la radio principale ma anche la piccola Radio St. Vincent, tre ampissimi studi televisivi, la regia tv, corridoio con studio di registrazione piccolo, accesso allo studio principale con annessa saletta per ospiti, sala di ingresso e scalinata enorme…

Di tutto quello non è rimasto nulla…

Ricordo quando con F. sino e oltre alla mezzanotte ci divertivamo a dare il bianco ascoltando e cantando a squarciagola le canzoni di Vasco Rossi….

Ricordo le serate passate con la mitica Caos Gang che di tanto in tanto ancora si ritrova per qualche serata fra amici (e a cui non ho mai fatto parte, semplicemente perchè arrivato dopo…)

Ricordo il Juke Box dischi a richiesta, le telefonate che arrivavano al numero 0165-553322 che era il numero dell’epoca della radio….(adesso chissà a chi appartiene….)

Ricordo la polemica di quegli anni fra coloro che difendevano la categoria dei Dee Jay ( da locale e da discoteca) facendo le distinzioni fra loro e quelli da radio (che poi è più corretto chiamare animatori radiofonici se non espletano in discoteca…)

rally 1990046Ricordo le manifestazioni… Fiere, Rally della Valle d’Aosta fra cui anche la mitica e ultima edizione dello stesso realizzata per tutta la notte nel 1990… Oltre 30 ore fra regia e studio continuative e per il puro gusto di esserci, di vivere un appuntamento storico che mai più si sarebbe ripetuto….

Ricordo con estrema amarezza l’aver dovuto affrontare quella scalinata in un giorno bruttissimo… Essere costretto a fare una rassegna stampa che mai avrei voluto fare, trattenendo a stento e male amare lacrime, e poi l’uscita per porgere un ultimo saluto a chi non ci sarebbe mai più stato al mio fianco se non in forma spirituale… e dopo il suo saluto dover nuovamente fare quelle scale mangiandole a tre per tre… divorare quegli scalini e fiondarmi in fondo al corridoio lungo degli studi televisivi, verso il piccolo bagno per chiudermici dentro e piangere tutto ciò che potevo perchè pochi minuti dopo dovevo essere in onda e non potevo tradire emozioni… (eppure ci provai senza riuscirci…)

Ricordo che i giorni successivi ho pestato sui pedali della bicicletta facendole percorrere chilometri e chilometri sino a sfiancarmi per dare fondo alla rabbia, al rimorso, a quel senso di colpa per aver dato una mano ed essere stato disponibile… se forse non lo fossi stato…

Ricordo chi mi diceva che non avrei avuto alcun futuro, che non sarei durato più di due anni… La storia e il tempo mi hanno portato a soffiare (solo virtualmente e senza che alcuno se ne ricordasse o accorgesse) i trenta anni di attività…. (quindi ringrazio per quella previsione sbagliata….)

FestivalbarRicordo con piacere l’esperienza del Festivalbar approdato ad Aosta con tutta la sua carovana..

Per alcuni giorni Aosta, la sua piazza principale, piazza Chanoux e le vie centrali, furono letteralmente invase da tantissima gente…

I personaggi erano davvero di spicco! Basti pensare a nomi che vi partecipavano (basta cliccare qui per farsi una idea…)

Ospiti come Patrick Ernandez (Born to be alive…) e tanti tanti altri…

Ricordo con estremo piacere la disponibilità di Linus e di Federica Panicucci (beccata in camerino e realizzando l’intervista fra una pausa e l’altra…)

Ecco fra le tante voci sentite in quei giorni alcune interviste dell’epoca…..

L’intervista alla conduttrice femminile Susanna Messaggio…

Al patron del Festival (Vittorio Salvetti)

Al comico Sergio Vastano

Alla cantante Sabrina Salerno

Al conduttore dell’epoca, Gerry Scotti

E la primissima intervista fatta (con annessa figuraccia da raccontare, magari in un apposito post…) con Maurizio Costanzo….

Senza tener conto di tutti i personaggi incontrati in quegli anni e in quelli a seguire….

Ricordo con piacere le cartoline che le persone spedivano… Le ore a chiaccherare, a parlare al CB, in regia TV (la mitica TVA per chi se la ricorda….), in attesa di andare in onda o ammirando chi andava prima o dopo di me e cercando di imparare….

Ricordo che quando mi chiudevo alle spalle l’enorme portone, speravo sempre di aver fatto tutto quanto per bene e che tutto funzionasse al meglio sino al giorno dopo…

Ricordi. Una marea di ricordi. Rimangono immagini sbiadite, suoni “sporchi” e invecchiati dal tempo che in qualche modo ho cercato di “salvare” e vi ripropongo…

Una minima parte di testimonianze che non trovano più riscontro nell’attualità…

Sono trascorsi diversi anni… Ci passo davanti almeno quattro volte ogni giorno e di tanto in tanto l’occhio cade sull’edificio che mi ha visto ospite per ore e ore, anni prima di portarmi altrove…

Possono cambiare le realtà, ma i ricordi rimangono come aggrappati, quando resistono al tempo, ai luoghi anche se tutto muta… custodi fedeli e intransigenti di uno o più vissuti…

…e allora si! Rispondo che i TIR me li ricordo eccome… E non solo in quell’occasione particolare ma anche per tutte quelle volte che leggendo i giornali al mattino (facendo la rassegna stampa) mi ritrovavo a navigare fra le righe di quelle notizie che riportavano nella cronaca innumerevoli incidenti di vario tipo e natura che vedevano costantemente coinvolti i mezzi pesanti…

Fortuna, oggi come oggi, quei TIR non passano più per la statale (sono sicuramente e decisamente molti, molti meno di quegli anni….)

Mi ricordo, lieto di ricordare e con la domanda che in qualche modo mi solletica… Ma tu (per caso) ti ricordi di me?

Mah! Chi lo sa….

Come al solito buona vita bella gente…..( e scusate la lungaggine del post….)

 

 

Di fm-web

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