Celtica 2017. Terminata ieri sera con una partecipazione di gente stupenda e con tante e variegate anime e personaggi che si sono incontrati e rivisti nella bella località posta nella vallata della Val Veny.
Il bosco del Peuterey ha ospitato druidi, capi clan, folletti, follette, dame, cavallieri, suonatori, rievocatori, artisti di ogni tipo e luogo… il tutto sotto la tradizione celtica che per ventuno anni ha visto crescere sempre più questo appuntamento.
Grande l’impegno di organizzatori e dei tantissimi volontari che hanno cercato di approntare ogni cosa al meglio…
Esperienza per me decisamente particolare, anche lavorativa, in quanto per la prima volta ho trasmesso in radio in diretta da un bosco e utilizzando una tecnologia che mandava il nostro segnale al satellite per poi raggiungere la sede ed essere diffuso con i mezzi radio.
Il bosco è stato suddiviso in tante zone, ampiamente e facilmente segnalate e raggiungibili.. Le più interessanti, oltre alle varie zone palco in cui si sono sviluppati i vari spettacoli e rievocazioni, erano  davvero tante…
La particolarità dei temi attirava l’attenzione dei grandi e dei piccini che per altro potevano scegliere di giocare in zone attrezzate per loro con l’assistenza di persone che se ne occupavano senza perderli di vista e se qualche bimbo/a si allontanava dai propri genitori, ecco che l’organizzazione si prodigava a riunire genitori e frugoli…
Indubbiamente una bella idea che permetteva anche l’incontro e lo scambio di sguardi e di vibrazioni che poi si intrecciavano in parole e scambi di opinioni e idee…
Uno sguardo particolare anche al rispetto dell’ambiente e del luogo che ospita la manifestazione con la raccolta differenziata e con la pulizia quotidiana delle aree utilizzate in cui gli stessi organizzatori si sono prodigati nella raccolta di ciò che, non proprio in linea con lo spirito della manifestazione, alcuni ospiti gettavano a terra incuranti degli inviti al rispetto generale… Bicchieri di plastica, carte e mozziconi (tanti) raccolti con attenzione e con l’invito agli ospiti ad essere più sensibili…
Non posso dimenticarmi di citare la presenza delle forze dell’ordine, di medici e paramedici, delle aree incredibilmente intriganti di cibo e bevande da consumare fresche e realizzate al momento, i padiglioni dei gusti  e del nutrito mercatino tradizionale in cui si poteva accedere comodamente anche per le persone con disabilità o problemi motorie…
Insomma una splendida manifestazione che merita almeno una visita. Per poterla comprendere per bene, occorre viverla da dentro e apprezzarne tutti gli aspetti belli che, sia con meteo positivo che negativo, si riescono a vivere… Intanto si sono spente le luci su questa edizione che già si lavora alla prossima quindi che dire?… Appuntamento, spero anche per me, al prossimo anno!
Come sempre bella gente… Namastè, Alè!