Sono confuso. Riflettevo su alcuni aspetti di questo percorso sin qui fatto…

Da bambino, specie quando ci si arrabbia, si è soliti dire… “quando sarò grande….”

E’ una sorta di prefisso a tutte quelle frasi dettate principalmente dall’incoscienza, dal desiderio di crescere più velocemente di quanto normalmente avviene… un pò per rivalsa su quanto ci viene detto di scomodo dagli adulti dell’epoca…

Inutile dirlo, si è, per natura, ribelli alle regole, ai consigli, a tutto ciò che sembra venirci imposto senza un apparente reale motivo… (mentre in realtà questo bastardamente c’è e si rivela solo con il tempo….)

Credo di averlo già detto… Un esempio facile facile da proporre a tutti è l’obbligo, specie da piccoli, del riposino post pasto pomeridiano….

Ricordo con affetto e anche nostalgica amarezza la frase che mi si diceva, specie quando riuscivo (e per me non era difficile) a raggiungere apici di sfiancamento incredibile… “Ora che puoi fallo il riposino perchè quando sarai grande, e non potrai, vedrai che ti ricorderai di queste parole e rimpiangerai il fatto di non poterli fare i riposini…”

Accipicchia, in questa, come in moltissime altre cose… quell’amorevole voce aveva assolutamente ragione… l’incosciente ero io che non ero in grado di capire e ciò che mi veniva consigliato mi passava più come imposizione che come dolce consiglio…

E’ di pochi giorni fa la notizia che il nostro Paese sta lentamente e inesorabilmente cedendo il passo… Stiamo invecchiando mentre il ricambio generazionale si incunea in cifre imbarazzanti e in forte ribasso…

Non intendo in questo post, avventurarmi in una discussione senza dubbio più grande di me…. Semplicemente provo a riflettere su quanto ci circonda…

Vedo molti coetanei abbattuti per le mille e mille vicissitudini in cui ci imbattiamo ogni giorno…

Le nostre vite sono divise fra lavoro (per chi ha la fortuna di averlo), strada, beghe da risolvere e all’ultimo posto la famiglia…

Non amo generalizzare ma mi rendo conto che fra noi e la nascente nuova generazione, ci sono ragazze e ragazzi che chiedono quasi disperatamente aiuto e non siamo in grado di ascoltarli e, peggio ancora, troviamo del tempo da dedicare loro….

Si cerca di impegnare le loro giornate in mille attività, mentre loro, in modalità multi tasking, riescono anche a manifestare quel disagio che sfugge agli occhi anche attenti e amorevoli di genitori che sfortunatamente non si rendono conto di quanto sfugga al loro convinto ma fallace controllo…

Volete un esempio facile? Provate a scrivere la parola DISAGIO in un motore di ricerca e cercate nelle immagini… vi renderete conto di quanti messaggi i ragazzi lanciano e che magari nemmeno si conoscono…

Noi per primi viviamo nel disagio del quotidiano e non ce ne rendiamo conto, al punto che arriviamo ad accettarla come condizione naturale del nostro quotidiano, senza nemmeno tentare alcun tipo di resistenza, coscienti del fatto che è difficile superare questo status…

Giovani che cercano di emergere ad ogni costo, di raggiungere la fama fra i tanti talent, che cercano conferme in sfide spesso pericolose e che li portano al limite…

Mille e mille ancora sono gli esempi che potrei portare… se lo facessi otterrei semplicemente un post più lungo e ancor più noioso di quanto lo sia questo….

A voler ben vedere non fanno altro che richiedere che gli si dedichi del tempo, per stare con loro, per parlare, per ascoltare quanto hanno loro da dire… Dovremmo trovare del tempo da dedicare loro per comprendere cosa provano, per non perderli e senza avere paura di confrontarci con loro e di dire a nostra volta cosa ci attanaglia….

C’è proprio un vuoto non solo generazionale ma anche di considerazione generale che inevitabilmente è destinato a ricadere sulla nostra Società…

Insomma… i bambini che vedono la luce in questi anni avranno forse maggior possibilità e prospettive a dispetto della generazione che li ha immediatamente preceduti, e questo anche per il proprio e vero ricambio naturale…

Insomma, le prospettive di vita si allungano mentre quelle di un futuro dignitoso, specie per chi si appresta a lasciare il mondo scolastico e si approccia al complicato e intricato mondo del lavoro, si prepara a periodi di passione e difficoltà…

Ecco dunque il titolo “che il futuro sia con te”…. Si scoprono nuove costellazioni, nuovi spazi che subito si pensa di esplorare per poi colonizzarli…La vita che si allunga mentre le natalità diminuiscono a livello globale…

Andando avanti così diventeremo un mondo di vecchi a cui i giovani dovranno riuscire, non si sa bene ancora come, garantire un livello di vita accettabile, senza rovinarsi a loro volta il loro….

Già! Non volevo avventurarmi in un tema, una riflessione così tanto noiosa e complicata…. Forse era meglio se vi parlavo di altre cose… In realtà questo mi assava per la mente come riflessione e ho voluto condividerla con voi…

L’augurio che rivolgo a tutti i nuovi nascituri e novelle nasciture è proprio “Che il futuro sia con te / voi…” e non solo in realtà…

Che dire bella gente… voi come la pensate in proposito?

Come sempre… buona vita e Namasté…Alé!!!!


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6 pensiero su “Che il futuro sia con te…..”
  1. Ho una nipote, ha 19 anni. Siamo praticamente cresciute insieme perchè è nata pochi mesi dopo il mio incidente. Ed è forse grazie a questo che è attenta agli altri,segue i suoi sogni con parsimonia ed ha una maturità da far invidia. Sono fortunata. E’ fortunata. Ale!!

    1. Ci vuole coraggio per seguire i propri sogni e non rinunciarci… Nella rinuncia si cade poi, come a me è successo, in rimpianti e curiosità in età inoltrata che come tarli frugano fra i cassetti della mente e di tanto in tanto bussano facendosi sentire…

  2. E’ un bell’augurio! Io credo che ogni generazione abbia dovuto affrontare le sue difficoltà, forse perché ho vissuto una situazione particolare, ma non so se fosse poi così rara: i principi e i valori non erano assimilati ma imposti. Per fare un esempio vicino al tuo, il riposino pomeridiano era l’iuncubo del mio primo anno di scuola (o forse era l’ultimo di asilo): mani “in seconda” (ossia a braccia incrociate), testa appoggiata lì e se poi non dormivi pazienza, bastava che non disturbassi e non pretendessi di fare dell’altro. Da allora non ho mai dormito al pomeriggio se posso evitarlo 😀
    E avrebbero voluto impormi di scrivere con la mano destra perché i mancini non erano visti di buon occhio… e non sto parlando di un secolo fa. Per fortuna mia madre era parecchio più avanti, ma neanche il nostro disagio era sempre così ascoltato. E per le generazioni precedenti era anche peggio, si fa quello che dico io perché lo dico io. Oggi forse è più difficile a volte avere dei punti fermi, delle regole chiare, si naviga un po’ a vista, sta a ciascuno districarsi e trovare principi in cui credere profondamente, trasmettendoli così alle nuove generazioni non necessariamente “insegnandoli”, ma per “osmosi”, che penso sia il modo migliore. Ognuno deve un po’ trovare la sua strada, crescere trovando i propri modi un po’ qui e un po’ là. Ma se ci pensi, non è sempre stato così, in fondo?

    1. Hai assolutamente ragione e sposo perfettamente quanto ho potuto leggere e che mi/ci hai proposto con la tua risposta! Grazie mille è stato un enorme piacere leggerti!!! Spero si ripeta presto!

I commenti sono chiusi.

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