In primis mi si rimprovera di utilizzare in maniera smodata ed esagerata i tre puntini di sospensione… (appunto)
Per me, se provate a leggere quanto provo a scrivere, hanno valore di pausa allungata, volutamente allungata, come se quanto scritto fosse una sorta di spartito musicale e i puntini delle pause ripetute a voler sottolineare la necessità della pausa…
La seconda cosa che mi viene fatta notare è il non rileggere o l’essere restio a ricorrere all’utilizzo del correttore automatico… E’ vero! Avete assolutamente ragione, sia nel primo come nel secondo caso…
Non amo rileggere quanto scrivo perchè, tornando sui miei passi, tendo sempre a correggere e inevitabilmente a sconvolgere quanto scritto in originale, arrivando, talvolta anche a snaturarne in senso… così la scelta di mantenere la versione originale, seppur con qualche errore (fermo restando che questo non giustifica di certo gli strafalcioni gravi e grossi, nè tantomeno sia corretto e/o giusto…)
A dirla tutto, sia i giornalisti che gli scrittori non sono immuni da errori, quindi, non mi giustifico ma nemmeno mi sento di crocefiggermi fra i segni della matita rossa.
Non amo l’uso del correttore automatico perchè mi obbliga a rivedere anche termini che in realtà vorrei proprio utilizzare così come vengono scritti e che, per il mio stile e modo di scrivere, trovano la loro giusta sede in ciò che la mia mente partorisce e che di sicuro non ambisce nemmeno lontanamente ad avvicinarsi ai più noti scrittori e puristi della nostra lingua…
Mi dispiace che vi siano persone così fissate e amanti della lingua al punto da non sopportare o tollerare errori che possono chiaramente esserci in pubblicazioni di certo non professionali e amatoriali… Ringrazio comunque delle critiche che apprezzo sicuramente in maniera maggiore a sterili complimenti… Chi solitamente critica lo fa perchè ti segue e ama segnalarti delle inesattezze o piccole/grandi pecche che se corrette ti aiutano a migliorare e/o a essere più scorrevole e leggibile…
Mi scuso perchè a volte ciò che riporto fra queste righe, fra bit della rete e pensieri che vagano in maniera disordinata in questa mente, c’è la necessaria mancanza di tempo, lo scrivere in più tempi, il crollare con il pc in catalessi mentre si scrive o il farlo di primo mattino correndo il rischio di perdere i mezzi pubblici per il piacere e il desiderio di utilizzare questo metodo terapeutico di sfogo, di confronto con le quattro persone che hanno piacere a leggermi o che si imbattono per sfiga o caso in queste righe…
Scrivere, come già detto in passato, per me è davvero un piacere e terapeutico e anzichè preoccuparvi se scrivo, forse anche troppo, preoccupatevi seriamente quando smetto di scrivere per medio / lungo termine…. perchè significa che c’è sicuramente qualcosa che non và….
Dunque, mi scuso ancora una volta, con le puriste e i perfezionisti della lingua italiana per le traviate che troveranno nel passato, nel presente e nel futuro di queste pagine… Mi scuso per avere uno stile personale e fallace e nel mentre ringrazio quello zoccolo duro di persone che resistono e rimangono comunque affezionate agli scritti, alle parole e a quanto presento loro (con e senza errori…)
Con buona pace di tutte e tutti, scusandomi in caso di errori…. vi auguro buona vita e buona prosecuzione bella gente… Namasté, Alé!