Vi dico perchè vorrei che vincesse Francesco Gabbani questa edizione del Festival di SanRemo.
Da dove partire?
C’è una persona al mio fianco che la sua canzone dello scorso anno l’ha accennata sino a pochi giorni fa… Vorrà pur dire qualcosa!
L’ho sentita la prima sera e la sua canzone mi ha risvegliato da un torpore medio che mi aveva assalito sin lì..
Occorre dire che quest’anno le canzoni sono belle ma meritano più ascolti…
Quella di Francesco mi ha colpito per il testo, per il sorriso che presenta sempre sul palco, nelle interviste, persino in studio quando registra i diversi strumenti che suona…
Già proprio così! Perchè Francesco Gabbani, oltre che ad essere un indipendente, sa suonare diversi strumenti , batteria, chitarra e molti altri… e quindi non è proprio di primo pelo con la musica…
Guardate QUESTO video in cui si vede la passione che si mette e l’amore che si dedica alla musica…
Perchè “la scimmia nuda balla?”
Altro punto di forza della canzone è il costante richiamo al Karma e alla cultura orientale specie nel passaggio “Namasté… Alé!”
Namasté è un saluto originario della zona di India e Nepal e viene usato comunemente in molte regioni dell’Asia. La parola namaste letteralmente significa “mi inchino a te”, e deriva dal sanscrito: namas (inchinarsi, salutare con reverenza) e te (a te).
A questa parola è però implicitamente associata una valenza spirituale, per cui essa può forse essere tradotta in modo più completo come saluto (mi inchino a) le qualità divine che sono in te.
Unita al gesto di unire le mani e chinare il capo, potrebbe essere resa con: le qualità divine che sono in me si inchinano alle qualità divine che sono in te, o anche, meno sinteticamente, unisco il mio corpo e la mente, concentrandomi sul mio potenziale divino, e mi inchino allo stesso potenziale che è in te.
In sostanza, dunque, il significato ultimo del saluto è quello di riconoscere la sacralità di ognuno di noi.
Al giorno d’oggi la parola namaste è piuttosto nota anche in occidente, ed è diventato un saluto tipico nei gruppi che apprezzano le filosofie e le religioni orientali, oppure semplicemente lo yoga. È piuttosto frequente l’uso di questo saluto, per esempio, nelle comunità legate al fenomeno della New Age.
In un Sanremo in cui si decantano in tutte le varie forme dell’amore, dei dolori del quotidiano, ecco dunque una corretta critica, con un ritmo avvincente, un bel ritornello (realistico), che pur facendo una feroce critica al quotidiano di ogni uno di noi, passa un messaggio di positività, di speranza e di ritrovare quella serenità che non trova nel web, dove siamo tutti tuttologi e ci passiamo ore di oppio dei poveri…
E’ assolutamente vero che l’evoluzione spesso inciampa, che quando la vita si distrae cadono gli uomini… tutto sta a dover ritrovare la forza di rialzarsi e spesso quello che si alza di noi è lo spirito dell’animale che vuole reagire per non soccombere alle avversità quotidiane…
Un richiamo anche alla favola del Rè nudo, non ci sta male… nel dire la scimmia nuda balla (a me richiama molto anche quella storia…)
Se vi ricordate Paolo Villaggio quando prendeva in giro tutti gli impiegati era criticato da morire, eppure non c’è persona che non conosca Fantozzi… Perchè riusciva a dare uno spaccato comico-amaro della società del tempo che a dirla tutta non è poi così cambiata… Possiamo dire che, musicalmente parlando, Francesco Gabbani può tranquillamente essere un ottimo Paolo Villaggio dei nostri tempi…
Parliamo della musica? OK!
Bellissimo l’arrangiamento musicale del pezzo. Completo. Pieno. Stimola entrambe i lobi in sonorità stereo perfette con una amalgama in cui tutto risulta essere miscelato come nelle migliori ricette e dove nessun ingrediente prevale su altri…
La dimostrazione? Alla seconda esibizione sul palco di Sanremo la gente in platea ballava e mimava il balletto, come per altro la stessa cosa è avvenuta anche in sala stampa come ampiamente dimostrato dal quotidiano La Repubblica…
Già il balletto… Idea geniale che accompagna, come in passato per altre edizioni, canzoni che restano nella memoria delle persone… A vestire i panni della scimmia il coreografo di X Factor – Filippo Ranaldi che è riuscito a contagiare tutta Italia con questo balletto che, vedrete se mi sbaglio, farà furore anche nei villaggi vacanze la prossima estate…
Geniale, non lo dice solo Miccio ma un pò tutti…
Fuori dalle righe, oltre i clichè e coraggiosamente sfacciato, pur rimanendo nella classe…
Perchè l’arancione? Perchè è il colore portante del suo nuovo progetto che uscirà a seguito della partecipazione a questa edizione del Festival a cui sta lavorando, sia in studio che fuori, da molto, molto tempo…
Non da meno la gentilezza, il sorriso e la disponibilità…
Potremmo chiamarlo prezzemolino perchè non rifiuta nessuna partecipazione a interviste e show, anche se questo significa dormire poco, ma tutto serve e anche questa presenza è basilare se non importantissima… Sempre sorridente, per quanto sia sfiancante non solo la manifestazione ma molto di più tutto ciò che c’è di contorno e che non si vede o si conosce ma che c’è e credetemi sfianca e parecchio…
Perchè vorrei che vincesse Francesco Gabbani?
Perchè mi ha rapito con questa canzone che non riesco a smettere di ascoltare, perchè mi ci riconosco in pieno e mi piace tantissimo…
Dunque mi sbilancio e ci spero e comunque, in ogni caso, resto fortemente convinto che le radio, i media daranno ampio risalto a questa canzone che sarà difficile dimenticare tanto in fretta….
Che dire? Chiudo questo post adottando un saluto che adopererò anche per i prossimi interventi ovvero Namasté…Alè!
Grazie a tutti e tutte e buon Sanremo! A questa sera!
ADDENDUM…
Francesco Gabbani è stato procalmato vincitore del 67°simo Fetival di Sanremo..
Pronostico della prima sera azzeccato in pieno… 30 anni di radio quindi a qualcosa ancora servono…
Abbandono quindi il buona e serena vita a tutti e adotto con orgoglio il saluto Namasté, Alé!