Ogni tanto sarebbe bene andare oltre le parole e oltre le apparenze delle stesse…
Solitamente vengono viste come raccomandazioni, paternali, rotture di scatole… in realtà frasi come “allacciati la cintura”, “copriti”, ” dormi un pò”, “lavo io i piatti”, “quando arrivi chiamami”, “prendi il giubbino”, “sono partito/a, aspettami” e mille mille altre… non hanno certo intenzione di risultare pesanti e/o rotture di scatole (come spesso invece vengono interpretate…) In realtà, queste e molte altre frasi come queste, sono semplicemente una forma di parafrasi della più comune frase “ti amo”…
Sono piccole attenzioni. Pensieri veloci e rapidi come delle carezze che non sfiorano realmente il viso o il corpo ma l’anima… Spesso, troppo spesso, vengono interpretate o recepite in modo inverso… in realtà sono attenzioni che devono essere apprezzate e riviste… Chi le dice, rivolge questi pensieri nei confronti di chi vuole bene, perchè si interessa… altrimenti potrebbe tranquillamente fare a meno di dirle dando ampio spazio all’indifferenza che è decisamente peggio…
Pensate a quante di queste o di simili frasi sentite o pronunciate nell’arco di una giornata… Fate caso a chi le rivolgete o chi le propone a voi e se prestate attenzione e vi soffermate a rifletterci sù anche solo pochi secondi, vi renderete conto delle persone che realmente vi vogliono bene o hanno nei vostri confronti dei buoni sentimenti, rispetto alle tante a cui non viene certo il pensiero di rivolgervi queste “carezze” / attenzioni verbali… Proviamo quindi ad andare oltre le parole…
Con questo esercizio, pensiero vi auguro una buona giornata e una buona e serena vita bella gente e come sempre… Namasté, Alè!
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