Walk into the light

Sdraiato, a terra… Occhi aperti, rivolti vero a un cielo che si mostra leggermente frastagliato da alcune nubi che disegnano una tela di un blu intenso bellissimo…

Percepisco il profumo del fieno che, tagliato e posto sotto al Sole, prosegue il suo processo di essiccazione emanando così quell’inconfondibile aroma che tanto mi piace…

I grilli allietano, in sottofondo, quanto mi circonda e, potrei sbagliarmi, uno deve essere molto vicino a me in quanto lo distinguo fra gli altri…

Potrei sbagliarmi ma mi sembra di vedere, lassù, una scia di un aereo che sembra tracciare una linea quasi retta… netta… sembra voler delimitare l’orizzonte da lontano…segnarne i confini…

Me ne restò qui disteso apparentemente disinteressato da quanto in realtà sta avvenendo vicino a me…

Ho come una strana sensazione… come di aver qualcosa da fare ma non ricordo bene cosa… come un impegno, una scadenza ma davvero non ricordo a cosa sia legata…

Percepisco voci non tanto lontane ma sono pigro e non ho alcuna voglia di girare la testa per vedere quanto distanti siano le persone di cui sento la voce…

Alla fine non ho mai amato i posti troppo affollati, quelli ricchi di gente, di voci e di persone con le loro diverse storie…

Che poi non si tratta di essere solitario o orso… semplicemente a volte mi sento refrattario alla massa…

Peccato non avere con me la macchina fotografica per poter immortalare con uno scatto questo cielo così bello! Sembra una tela pitturata con cura e particolare stile…

Uff! Alla fine sta accadendo anche qui come al mare quando arrivano gli altri… Tu ti svegli presto per poter ammirare e apprezzare tutto ciò che ti circonda… dagli odori, ai colori, alla melodia delle onde e il loro movimento, ai versi dei gabbiani e volatili vari… l’abbiare lontano di un cane festoso e felice di poter scorrazzare libero sulla spiaggia senza che nessuno abbia nulla da dire o storcere il naso…. le barche che rientrano verso il molo dopo la nottata di pesca… una armonia che viene a mano a mano che il tempo passa, disturbata dal giungere delle altre persone…

Anche qui adesso sta accadendo questo… Forse è questo aspetto che mi disturba a volte! Vorrei definire il mio spazio e potermelo godere in pace e tranquillità mentre invece bisogna essere animali sociali per non isolarsi dal mondo… (e a volte a me questa cosa sta stretta come le scarpe piccole…)

Il vociare si fa più forte, al punto che arriva a coprire il volume della musica che mi giunge alle orecchie, grazie alle cuffie del telefono con cui sto ascoltando la musica che mi piace tanto….

Mi sento stanco, quindi decido di chiudere gli occhi e di lasciarmi scaldare le palpebre da questo tiepido Sole….

Mi sento come sollevato, come più leggero e meno aderente al terreno…  e mi pare di sentire, come in lontananza, una voce che dice “non deve essere poi così vecchio…” incalzata da un’altra che ribatte con “giovane o no, non è certo conciato bene… poveraccio che brutta fine…

Improvvisamente mi vedo. Sono io. Lì, inerme e sdraiato a terra…

Faccio fatica a crederci, a capacitarmi di come e di cosa sia successo…

…e mentre vengo forzatamente allontanato da me stesso, dalla mia parte corporea che è lì…sdraiata a terra immobile… mi accorgo di essere come queste parole raccolte in questo post…

Alla fine ho la certezza di essere come una storia senza titolo…. e questo mi amareggia, mi fà male… mentre da sempre più lontano vedo la mia sagoma ce si sgrana per effetto della lontananza…

Provo a lanciare un grido… mi sveglio. Sono seduto sul letto… sudato…

Devo restare più leggero a cena… meglio… assolutamente meglio…

 

Di fm-web

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