Sfida accettata. Osservi, incuriosito, foto sbiadite, in bianco e nero e non per un effetto voluto per rendere più interessante la fotografia ma bensì perché di tempo ne è passato e parecchio…
Sono sguardi e pose che nulla a che vedere o fare con chi, di questi tempi, si è specializzato nella moda dei famosi selfie fra le pose con le bocche a “culo di gallina” o il mettere in evidenza, velatamente ma sapientemente, aspetti che rendono ancora più accattivante l’immagine proposta…
L’innocenza di foto che ci portano a dire inevitabilmente, “ma come andavamo via conciati?” oppure ancora “quelli erano bei tempi” o ancora “certo allora era meglio…” lamentandoci con un filo di nostalgia di un presente che forse un pò stretto ci stà..
Ecco dunque che si preme il pulsante che indica gradimento sulla foto che ci siamo soffermati a osservare e misteriosamente, di li a poco, arriva quel messaggio che spiega l’innocente gioco che nasconde in sè quella dinamica pericolosa di innescare la ricerca di ricordi e di scatti d’epoca..
Scatta la vera sfida nel frugare fra archivi e album che si credeva dimenticati… e tornano fra mani immagini e ricordi legati a pellicole a cui siamo irrimediabilmente affezionati/e…
Sembra incredibile guardarsi riflessi nello specchio dei tempi, quello impressionato dalle fotografie cartacee che rappresentano un nostro passato più o meno recente e in cui riscopriamo una immagine a cui ci rivolgiamo, è innegabile, con un filo di nostalgia e di tristezza ma anche a cui rimaniamo intimamente affezionati/e…
Provate a farci caso… Quasi tutte le foto vedono persone sorridenti e difficilmente ci sono immortalati momenti tristi…
Alle fotografie abbiamo, specie nel passato, quando le foto si sviluppavano e non era così diffusa la comodità dello scatto digitale, attribuito il compito di congelare i momenti felici della nostra vita.
Momenti sparsi qua e là fra le pagine di un repertorio che ci compete e a cui, talvolta, facciamo fatica a rivolgerci per ricordarci quello che siamo stati, nel bene e nel male…
Ecco quindi l’operazione nostalgia ma anche il piacere di poter dire ed esserci con ciò che eravamo, che siamo stati/e e con il piacere di confrontarci e paragonarci a quanto si posta anche a beneficio di chi ci segue al fine di rimanere piacevolmente (o meno) stupiti/e nel vedere la trasformazione che il tempo ha apportato in noi e nel nostro aspetto fisico, quello con cui generalmente ci presentiamo e poniamo, giorno dopo giorno, con le persone…
Sfida dunque accettata. Poi sicuramente esisteranno una miriade di motivi diversi per cui questa iniziativa è partita e ha scatenato in breve tempo quel fenomeno virale che ha coinvolto così tante persone con il desiderio di esserci richiamando alla memoria comune, oltre che personale, momenti di un passato più o meno recente che ci riguarda…
Che che si dica, iniziative di questo tipo sono discutibili sì, ma decisamente più belle di tante altre catene di S. Antonio più o meno discutibili che girano in rete e non solo…
Con questa ritorno agli anni ’90… Anni a cui mi rivolgo anche con un filo di nostalgia e in forma quasi auto celebrativa visto che in questi giorni ricorre l’anniversario dei trenta anni di attività in un campo che tanto mi ha dato e a cui ho dato tanto nella mia vita sin qui…
Piccola nota rivolta a coloro che per mille e svariati motivi, per scelta loro, non hanno voluto partecipare a questa sorta di operazione nostalgia… Avete fatto bene! (e che nessuno abbia a dire il contrario…)
Come detto ci saranno sicuramente tanti altri motivi per spiegare questo fenomeno… Personalmente, nel scegliere di parteciparvi, vi ho spiegato e snocciolato i miei…
Come sempre bella gente… buona e serena vita… Namasté, Alé!