Recita il detto: “Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.”
In realtà non vale solo per le parole dette ma ancor di più per quelle scritte… Alla comunicazione scritta, personalmente, preferisco quella verbale perchè meno si presta a mala interpretazione o/e a vizi di umoralità, da parte del soggetto a cui ci rivolgiamo…
Imbarazzante è vedere quando ci si rivolge anche con garbo, anche con educazione e buoni propositi nei sui confronti e di contro ci accorgiamo che quanto stiamo dicendo o abbiamo detto viene sapientemente manipolato o interpretato a proprio uso e consumo… questa è una cosa che trovo assolutamente deprimente e svilente, specie nei rapporti con gli altri…
Ci sono persone al mondo che proprio si impegnano a non voler capire o peggio ancora, essendo loro ben disposti/e, a mal interpretare e a mettere malizia (o cattiveria fate voi) anche laddove questa non c’è ma nemmeno lontanamente…
Queste persone sono al pari per me che le persone bigotte… quelle che cercano di apparire come non sono, quelle che appena parli di temi scomodi sono pronte a puntare il dito contro di te e dirtene di ogni… ed io mi chiedo “ma perchè continuo a ostinarmi a cercare di parlare con queste persone?”…
Già! Forse meglio un buon silenzio (che non farebbe mai male…)
Già! Forse sarebbe meglio lasciar perdere e non continuare a resistere, a credere che con le persone, in generale, si possa parlare, ci si possa confrontare al fine di giovarne entrambe da una conversazione…
Ma quanto bello sarebbe se potessimo parlare liberamente, apertamente senza dover seguire etichette, frasi di circostanza o salamelecchi linguistici di dubbia efficacia e gusto?
In realtà, che siano scritte o proferite, certe parole sanno sempre e comunque far male… sanno sempre e comunque andare a centro… riescono sempre a scalfire…. e ciò che smonta è la sfacciataggine con cui questi interlocutori/trici a loro modo interpretano come meglio vogliono credere ciò che viene detto loro….
Non stupiamoci quindi se le persone smettono di parlare con piacere e facilità… probabilmente, chi lo fa con meno piacere, si rende conto di essere arrivato/a al punto di dover soppesare le proprie parole perchè queste non vengano distorte… e a furia di fare riassunti, nella speranza di una efficacia comunicativa, si è arrivati all’azzeramento della comunicazione vera e propria…
Ma tanto che ve lo dico a fare? In fondo, anche queste, non sono altro che parole gettate al vento…..