Ora di pranzo. Sala semi piena. Siamo verso fine pasto. I commensali parlano amabilmente del più e del meno quando come un fulmine a ciel sereno, un primo urlo squarcia la quiete con tono crescente…
Dopo il primo acuto ne seguono altri con cui lo sconosciuto tenore allieta, loro malgrado, i presenti che inizialmente tentano di resistere alla tortura cominciando a spazientirsi…
L’opera lirica del pianto prosegue trasformandosi in breve in tragedia partenopea con influenze che ricordano vagamente le opere prime greche….
Coloro che non sono abituati alla lirica fai da te, cercano di guadagnare l’uscita della sala come chi prova a farlo volendo sgattaiolare senza pagare il biglietto…
Qualche mugugno, specie da turisti stranieri i quali probabilmente, facendo fatica a comprendere l’italiano talento, escono con in mano il loro dolce in senso di disdegno per quanto udito….
Intanto il piccolo performer dà il meglio di sè e unisce al pianto, ormai isterico, passidi un ballo fra un brano tecno rock Rino strappalacrime…
Il salvatore della Patria è il padre che per evitare l’evacuazione di massa, giunge in sala da pranzo con il proprio tablet e con la coscienza che finalmente si può provare a calmare gli spiriti animosi del piccolo artista.
Bastano pochi secondi e tutto rientra… come i temporali dimezza stagione…
Ecco! Di certo non è facile si nostri giorni essere genitori… I miei genitori mi avrebbero lasciato a piangere sino a quando non mi fossi stancato o avessi svuotato il bacino delle lacrime…
È altrettanto vero che non esistono più i bimbi di una volta che si accontentavano con poco… ora anche il capriccio dei primi anni si è evoluto e per spegnersi ha bisogno della tecnologia 2.0!
Già , già ! Benvenuti nell’era dei capricci 2.0