Già il vinile, quel materiale con cui venivano realizzati i dischi!
Dapprima i 78giri. Dischi pesanti che venivano suonati da giradischi con una carica a molla, a manovella e che come puntina avevano dei pseudo chiodini di lega leggera quando non di rame di diverse dimensioni e spessori.
In base alla puntina, il suono poteva risultare più squillante e chiaro oppure più sporco… Il disco ad ogni passaggio ne risentiva in maniera tremenda tanto che i cosi detti solchi, si infossavano sempre più proprio a causa dell’incisione della puntina nel vinile.
La tecnologia, il passaggio degli anni vide realizzare giradischi con motori elettrici in grado di essere più precisi nei giri, più costanti… ma non solo…
L’avvento delle nuove tecnologie ha portato alla realizzazione dei 45 giri, con il lettore portatile, erano diventati il must per le scampagnate e le feste di casa, ma anche la passione dei bambini che potevano ascoltare storie e non solo… bastava un mini mangiadischi alimentato a batteria e diversi dischi dal formato di 45 giri (che poi vennero sempre più miniaturizzati anche per le prime bambole giocattolo evolute, ma questa è un’altra storia…)
Sempre con i 45 giri l’avvento dei juke box, croce e delizia dei locali pubblici e delle spiagge in cui andavano tanto in voga specie negli anni 50 /60/70…Â
I juke boxe non erano altro che dei caricatori di 45 dischi che permettevano, per via di un selettore semi automatico, di ascoltare il brano preferito, quante volte si voleva…. Si immetteva una moneta nella “scatola magica” e questa si animava andando a prelevare, con un braccio meccanico, il disco scelto e posizionandolo sul piatto per poi poter essere suonato dalla puntina sino al suo ultimo solco..
I problemi nascevano quando le etichette non corrispondevano ai dischi, quando si sbagliava a scegliere la canzone, quando si monopolizzavano pomeriggi con lo stesso disco, quando nascevano discussioni di vario genere e tipo e quando la monetina andava a vuoto senza suonare quanto selezionato….
Ma torniamo al vinile… Se i 45 giri furono una sorta di evoluzione in quanto contenevano un brano per lato (lato A e lato B dove nel lato A si suonavano i brani più belli e nel lato B le versioni meno fortunate o meno conosciute), i 45 giri maxi (delle dimensioni dei 33 giri ma da suonare alla velocità dei 45 giri) permettevano le così dette extended version ovvero le versioni lunghe o massimo 4 versioni (due per lato)
Il classico vinile resta comunque il classico 33 giri. Classico perchè medio nello spessore, più diffuso perchè al suo interno si potevano ascoltare molte più canzoni ed era una vera e propria festa!
Lo spazio fra una canzone e l’altra era caratterizzato da del bianco, ovvero dei solchi più larghi e “vuoti” in cui in genere non vi era alcun suono e si poteva posizionare lì la puntina, al fine di poter ascoltare e riascoltare all’occorrenza la traccia preferita o selezionata senza problemi di identificazione.
Il cruccio più grande in tutti i tipi di vinile è sempre stato il loro danneggiamento e la loro delicatezza… Un rigo trasversale, anche di minima entità , era in grado di rovinare irrimediabilmente i solchi tracciati e dare l’effetto ripetizione, salto o incongruenza delle canzoni suonate in quanto la puntina, al suo passaggio, saltava da un solco all’altro proprio per effetto del solco rovinato…
Per chi poi ha o aveva una nutrita collezione di vinili, la cosa peggiore era confondere le copertine con i contenuti… un dramma specie quando si andava alla ricerca di un disco o di un brano in tempi rapidi e non si riusciva a trovare in tempo per suonarlo quando richiesto….
Qui ho raccontato solo alcuni piccoli e disordinati ricordi, comunque resta una grande passione il vinile… un vero e proprio amore per la musica che, con l’avvento del digitale, ha visto cambiare e di molto, qualità e diffusione della musica e delle varie sperimentazioni e varianti sul tema…
Il vinile, che ricordi e che passione!!!