A chi non è mai capitato di fare delle bestiali figuracce?
Le mie credo siano epocali e giusto per riderci su ne scrivo alcune (non tutte perchè altrimenti vi annoierei a morte….)
Partiamo da ragazzini? Dai via!
Andare alla festa di compleanno di una compagna delle elementari e anzichè dare il bacino alla festeggiata lanciarsi nell’improbabile bacio azzardato alla compagna che ti piace… Le prime cinque dita che ti ricordi e le seconde quelle della festeggiata offesa…
Andiamo avanti?
Collezionare due figuracce in una volta sola è già tanto ma collezionarne quattro in meno di ventiquattro ore….
L’occasione era una diretta per una manifestazione che si svolgeva fuori Valle….
Si parte di buon ora al mattino e via… Si raggiunge la meta ,pieno centro di Torino per Auto Moto Retrò, nei pressi del Palazzo FIAT, e si inizia la diretta radio… Io indispettito a bestia perchè non si trovavano le mie cuffie a padellone che che ben coprono le orecchie e permettono di ascoltare a pieno volume… Giro fra padiglioni e una bella ragazza mi fa i complimenti per le mie efelidi…io la ringrazio e un pò impacciato vado avanti nel giro continuando a chiedermi “e che sono ‘ste efelidi?”… dopo un pò torno indietro e, armato di coraggio, le chiedo “ma che intendevi dire prima?” e lei candidamente mi risponde affossandomi “Che hai delle belle lentiggini e che mi piacciono….” —- ed io “Ah. grazie!” mega imbarazzo e via….. e uno!
Mi avvertono nel frattempo che hanno trovato sul furgone le mie cuffie e me le mostrano a distanza…
Felicissimo inizio a correre verso il furgone Ducato rosso per prenderle ma in prossimità dello stesso il mio sguardo viene distratto dalla presenza di tre ragazze immagine che distolgono la mia attenzione e così tardivamente mi accorgo che la mia corsa mi ha già portato nei pressi del portellone quindi richiamato all’attenzione mi precipito come un proiettile impazzito dentro il furgone stesso rovinosamente… e due….
Alle prime ore del pomeriggio, non soddisfatto di quanto sin lì accumulato in figuracce, vengo avvisato che il nostro segnale (che all’epoca era diviso fra le due regioni, uno per il Piemonte ed uno per la Valle d’Aosta) che trasmetteva in Piemonte era saltato… quindi dovevamo attendere che tutto fosse ripristinato… Io, ignaro di quanto stava realmente avvenendo, ho continuato a fare lo scemo convinto che nessuno al di fuori di noi addetti ai lavori che potevamo sentire il nostro audio di servizio, potesse mai sentire quanto commentavo o dicevo…. Peccato che una telefonata provvede a segnalarci che il tutto non poteva essere sentito in Piemonte per il guasto ma che al contrario in Valle d’Aosta tutto veniva ricevuto e sentito in diretta…. e tre…..
La quarta arriva quando, nello smontare tutto a fine giornata, si raggiunge il tetto dove c’è la mitica statua del Toro, simbolo della città di Torino… nessun problema a salire… tutto ok tutto perfetto.. meno invece nel dover scendere… Il panico si era impadronito di me…. Sono sceso da quei gradini come un bradipo al rallentatore….
Da militare, destinato in una grande metropoli prendere per la prima volta la metropolitana…
Entrare e sedersi in un angolo e osservare una scena che fa parte della quotidianità delle persone che vivono la metropolitana e rimanerne stupito e lasciarsi sfuggire a media voce “Ah ma è proprio come nei film! E chi lo avrebbe mai detto?”
Scoprire lo sguardo delle persone che senza nulla proferire ti guardano con tale disprezzo e come dire “ma questo da dove arriva? dai monti come il nonno di Heidi?”…..
Altre figure niente male?
Andare in vacanza e una volta raggiunta la destinazione, una volta raggiunto l’albergo con le valige, lasciare salire la propria metà con due simpatiche carampane che, una volta rimaste sole, le dicono con totale innocenza “…ma che bravo suo papà! Si fida a lasciarla salire da sola in ascensore?” (e poi ci si chiede perchè talvolta scattino strani istinti???)
Quale uomo non si è mai trovato a dover fare una commissione alla propria amata? Alla domanda “senti se vai a fare la spesa hai voglia per favore di prendermi anche….” e tu lì sai che per sbagliare l’unica cosa che può metterti al sicuro da possibili e involontari errori è quella di prendere l’etichetta di modo che non puoi sbagliare modello o misura o tipo….
La cosa che invece non calcoli è il trovarti nel bel mezzo di un iper mercato con l’etichetta in mano a scrutare con attenzione tutte e scatole in cui ti imbatti nell’apposito corridoio… cercare e ricercare… trovare la marca ma non l’esatta scatola quindi andare in panico… nel frattempo si formano capannelli di donne che divertite ti osservano commentando come solo loro sanno fare fra il serio e il faceto e tremendamente divertite del tuo momento di seria difficoltà… e tu non vedi via di uscita e non rinunci alla ricerca perchè non te la senti di tornare a casa e ammettere la tua sconfitta nel dire “amore mi dispiace ma non sono riuscito a trovarli….”
Fortunatamente, a volte, la solidarietà maschile si fa avanti e una voce timidamente dice “guardi che hanno cambiato formato, semplicemente il colore della confezione è più chiaro ma il prodotto è lo stesso… sa com’è è per via della prossima campagna pubblicitaria…..” e lì ti trovi a ringraziare il cielo e a lanciare sguardi impietosi a quelle donne che ridono divertite della tua difficoltà e nel vederti sudare freddo….
Ma la figura davvero epica è sempre figlia del super mercato…
Capita di tanto in tanto che qualche mente perfida si diverta a creare disagio e disordini… Così si studiano quei mega cestoni in metallo in cui si propongono le offerte specialissime di cui non si può fare a meno…
Offerta reggiseni… “caspita proviamo a cercare la misura giusta”… e quindi ti aggiungi alla fiumana di donne che si arrabattano a trovare il colore, il tipo e la misura fra numeri e coppe che meglio si presta al loro essere…
Il problema non è in questo caso la ricerca ma l’imbattersi in una misura non ben compresa e quindi aprire la scatola per scoprirne il contenuto per poi scoprire che non si tratta di una terza ma di una ottava (di cui ignoravo l’esistenza ve lo giuro!) e innocentemente lasciarti sfuggire dalla impertinente bocca il dire “Eh la madò…. ma che è? Altro che zattere per raggiungere l’Italia! Qui ce nè anche troppo!!!….” alzare lo sguardo, accorgerti che tutte ma proprio tutte le donne ti stanno guardando (anche chi è con te) e sentire da quel gruppo una voce che orgogliosamente e indignata dice “ma che razza di cafone! E’ la mia misura! Invece di fare dell’umorismo becero e vogare mi passi quel reggipetto…”…. e tu con lo sguardo che cerchi di capire come sia possibile una cosa del genere, fra l’imbarazzo e lo stupore totale vorresti sparire… Ti accorgi che chi era con te improvvisamente si è data alla macchia (io non ti conosco) e le altre persone ridono o ti guardano di storto….
Ora mi fermo qui ma di figure ne ho collezionate talmente tante che…. meglio evitare di andare oltre….
Buona vita a tutti/e 🙂