A che punto siete con i compiti per le vacanze?
E’ la classica domanda che i genitori fanno ai propri figli quando si ha la percezione di essere arrivati a metà estate, e in realtà si è decisamente più avanti.
I compiti…
Quella forma di impegno che gli insegnanti danno ai ragazzi perchè rimangano sul pezzo e inizino a responsabilizzarsi, o almeno questa è la loro speranza…
In realtà lo sanno anche loro, sotto sotto, che la maggior parte dei ragazzi troverà delle scuse per non portare a termine questi “compiti” e accamperanno ogni scusante possibile per evitare la ritorsione didattica dei loro carnefici culturali.
E’ un gioco delle parti che si ripete irrimediabilmente a ogni ciclo scolastico ma anche a ogni generazione.
Così i padri e le madri e così figli e figlie…
Con buona pace degli insegnati che talvolta vedono avverarsi dei veri e propri miracoli con chi stupisce le loro menti avendo compiuto tutto quanto era stato affidato loro e anzi , con uno scpizzo in avanti di buona volontà , si sono portati avanti con il programma in autonomia…
Resta comunque il mistero della classica domanda..
“a che punto siamo con i compiti?”
Il problema è che la domanda la rivolgiamo ai più giovani ma potrebbe serenamente rivolta anche a noi più adulti.
Certo, i nostri compiti sono diversi, ma pur sempre compiti.
Vero, non abbiamo un insegnante a cui sottoporre il nostro operato, ma un giudice ben più severo e inflessibile che è la vita stessa.
Ecco dunque che allora, con l nostro spirito fanciullesco, dovremmo, ogni attina, rivolgerci in autonomo questa domanda…
“A che punto sono i compiti?”