Con queste parole, postate sul social network Facebook, nel mio profilo, veniva segnalata la mia dipartita da questo mondo.

A scriverle mio figlio Marco, che ha deciso di mantenere vivo il mio ricordo in questo e in altri articoli che troveranno spazio in questo blog e che sono stati scritti e realizzati, in diverse date, da me, fino a che ero in vita.

Lo preciso, anche questo scritto è opera di mio figlio.

Serve come spiegazione e come indicazione a chi, giungendo a leggere queste righe, si può chiedere come io, che sono a tutti gli effetti morta, possa scrivere queste frasi.

(viene da me precisato in quanto in passato c’è chi ha avuto l’idea di chiedere se fossero opera di mamma [ a scrivere sono io Marco ] alimentando strani pensieri…)

Grazie a tutte le persone che mi hanno voluto bene e a cui ho voluto bene.

Non vi penate per me, raggiungo la mia amata mamma.

Ora non soffro più,

non fatelo nemmeno voi per me.

Grazie a tutte le persone che mi hanno voluto bene e a cui ho voluto bene. Non vi penate per me, raggiungo la mia amata mamma. Ora non soffro più, non fatelo nemmeno voi per me.

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