È una traduzione che non si può disattendere…
Ogni anno, che sia al mattino in diretta, che sia la sera in differita, da anni, la buona abitudine di assistere al concerto di inizio anno di Vienna.
Una sorta di favola che si rinnova di anno in anno…
Lunghe le code per partecipare di persona all’evento che vede i migliori maestri della musica, essere presenti con i loro strumenti tirati a lucido.
Le sale della orchestra filarmonica di Vienna che sono splendenti fra composizioni floreali e statue dorate stupende con ballerini che volteggiano con leggiadria e maestria fra una sala, un salone e le splendide parti esterne di castelli e luoghi che paiono essere usciti da un libro di fiabe.
Abiti di un tempo che richiamano alla mente periodi tanto distanti quanto rimpianti.
Note che fra visi impegnati e comunque festosi, ballano e prendono vita passando dallo stato solido degli spartiti allo stato emozionale del prodotto dei vari strumenti…
Fra mille pensieri, anche quest’anno ho visto il concerto di capodanno.
La memoria torna a quando mio papà con il valzer di Strauss mi prendeva in braccio e mi faceva roteare e ridere fino a non poterne più…
Passano gli anni… papà è da solo e forse mi riconosce ancora ma ii non so o più quel bimbo spensierato e felice che rideva fra le sue braccia volteggiano spensierato e ballando alle note di quel concerto…
Ascolto quelle note con sentimenti combattuti.
Il valzer è sempre lo stesso, siamo noi che siamo cambiati…
In ogni caso, buon inizio di anno con il concerto dei filarmonici di Vienna, una tradizione che va oltre il tempo e i cambiamenti…
Ancora buone e serene feste e buon anno a voi… anche a te papà .