In questi giorni penso parecchio a come percepiamo la libertà…
I padri costituenti ne hanno patlato a lungo.
È evidente, studiando la nostra Costituzione, che il tema della libertà, sia della persona, che del pensiero, che del culto come della parola, sono da ritenersi alla base della Carta costituente.
In realtà, la nostra libertà, troppo spesso è sottoposta a censure, siano esse dettate dalla società in cui viviamo, siano esse scritte o meno dai tempi in cui siamo.
Abbiamo cesti pieni di parole non dette o soffocate, gerle di commenti che talvolta sbrodolano in maniera esagerata sui social, come se i vari network fossero le giuste discariche atte a ricevere le parole vomitate e acide di cattiveria, invidia o altro e che nella realtà non vengono proferite per convenienze, vergogne reali o apparenti e circostanze varie…
Vorremmo essere liberi, siamo convinti di esserlo ma in realtà, a ben guardare, specie a fondo, non lo siamo e nemmeno ce ne accorgiamo.
Lo dico prendendone coscienza davanti al moto incessante di onde che hanno, nei millenni, solcato terrenj, spiagge, luoghi insospettabili e a me magari sconosciuti…
Viviamo come tanti messaggi chiusi dentro i nostri contenitori, da bottiglie a scatole di latta, che vagano e vagano per giorni fino a che qualcuno non ci raccoglie, ci apre e ci legge, se ci riesce…
Oggi io mi sento come un messaggio in una bottiglia alla deriva di mille pensieri, paure, riflessioni di varia natura ma con in cuore la speranza di aver restituito alla sua reale volontà e libertà, colei che mi ha generato.
Ecco, credo, nel mio piccolo, che abbia davvero raggiunto la libertà che desiderava, che inseguiva da tempo… forse un pò in ritardo rispetto a quanto avrebbe voluto ma di sicuro come mi ha chiesto, e personalmente per me è questo quello che conta….
Finalmente libera, di essere ciò che avrebbe voluto essere… libera, appunto…