Le donne hanno 350.000 marmotte più 500 di scorta nel cervello. Ogni marmotta si occupa di una cosa, dal lavoro alla famiglia, dalle amicizie alla spesa.
Ogni marmotta ha una propria agenda e scadenze. Poi c’è la scorta di marmotte, quelle che si svegliano nel cuore della notte per ricordarti che hai dimenticato di rispondere a un messaggio.
E mentre tutte le marmotte stanno correndo nel cervello, una di esse sta già preparando la lista della spesa per la settimana successiva.
Quando le marmotte si fermano per un attimo e si prendono una pausa, è quando le donne possono finalmente pensare a se stesse. Ma anche in quel momento, c’è sempre una marmotta che dice “Devi andare a fare quella telefonata!”
Gli uomini invece hanno un solo criceto. Si chiama Charlie. Charlie ha un suo piccolo mondo. Un mondo dove non c’è mai fretta, dove tutto può aspettare.
Se Charlie è stanco, non c’è problema. Si ferma, si riposa. Se Charlie è confuso, si mette a girare in tondo e aspetta che qualcosa accada.
Ogni tanto Charlie si preoccupa di non ricordarsi qualcosa, ma non è mai sicuro di cosa sia. Poi arriva una donna, guarda Charlie che sta girando e chiede: “Charlie, hai visto le chiavi?” E Charlie, fermandosi, risponde con una sola parola: “Che chiavi?” E la donna guarda, sospira e si chiede se Charlie ha mai avuto una vera responsabilità.
Le donne sono multitasking.
Possono cucinare, rispondere al telefono, mandare una mail e fare i conti, tutto mentre stanno cercando di capire se qualcuno ha messo il carrello del supermercato nel posto giusto. Mentre, per un uomo, fare due cose contemporaneamente è una vera impresa.
Se un uomo sta guardando la TV e qualcuno gli chiede di andare a prendere qualcosa, lui lo farà, ma lo farà solo dopo aver spento la TV, messo in pausa il gioco e, solo allora, potrà andare.
Se una donna gli chiede di fare la stessa cosa, lui sarà confuso, perché sembra che la donna stia facendo 10 cose nello stesso momento senza un problema.
Ma quando arriva il momento del criceto di Charlie, le cose cambiano.
Una donna può pensare a mille cose, ma quando è stanca, quando la mente è troppo piena, è proprio lì che Charlie diventa utile. “Charlie, mi aiuti?” e improvvisamente il criceto si mette a girare e a pensare a soluzioni semplici.
Charlie non fa complicazioni, è il miglior assistente per risolvere i problemi quando le marmotte hanno bisogno di una pausa.
Un altro aneddoto divertente riguarda il momento in cui le donne devono spiegare qualcosa di complesso.
Le donne non si fermano mai. “Ok, ok, lascia che ti spieghi. E poi succede che… Ma tu ricordi quando? E poi c’è quella volta che… Sì, quella volta è stata fondamentale!”
E l’uomo, mentre ascolta, fa un sorriso che sembra dire “Ho capito”, ma in realtà ha preso solo il 2% di quello che è stato detto. Ma lui non lo ammetterà mai.
“Sì, sì, ho capito!” E la donna, soddisfatta, pensa che forse l’ha fatto troppo complicato. Ma in realtà, non è mai abbastanza complicato per spiegare tutto quello che c’è nella sua testa.
Ma mentre lui pensa di aver capito, lei sta già progettando la settimana successiva.
Per un uomo, un “ciao” è sufficiente.
Per una donna, invece, un “ciao” è solo l’inizio. “Ciao” è una porta che apre una stanza, e in quella stanza ci sono mille cose da dire, mille emozioni da esplorare.
Gli uomini si accontentano di un “Ciao”, perché non è necessario altro. È come se il “Ciao” fosse l’unico tasto del telecomando che ha bisogno di premere.
E quando le donne parlano di sentimenti, le marmotte si mettono tutte in modalità operativa.
Ogni marmotta ha una sua opinione, una sua versione, e ognuna vuole essere ascoltata. Poi arriva il momento in cui tutte si fermano. Le marmotte sono stanche, hanno bisogno di un break.
E quando una donna dice: “E tu come ti senti?”, la risposta dell’uomo è un grande, gigantesco… “Bene.”
Ma lei, che ha appena passato 10 minuti cercando di scoprire cosa c’è nel cuore dell’uomo, è confusa, ma non si arrende e non lo accetta.
Lo sa che Charlie, da qualche parte nel cervello di lui, ha un piccolo spazio riservato per i sentimenti e cerca di stimolarlo, di farlo uscire. Ma Charlie non è mai davvero bravo a parlarne nè tantomeno bravo a dimostrarne.
E la cosa che fa ridere è che, nonostante tutto alla fine, c’è una cosa che le donne e gli uomini condividono.
Quando le cose si fanno davvero complicate, quando tutto sembra scivolare via dalla mente e dal cuore, c’è sempre qualcosa che salva tutto.
Quella piccola scintilla di connessione che va oltre le parole.
Quando Charlie e le marmotte si mettono d’accordo, il risultato è che la comunicazione diventa semplice.
Anche se le marmotte fanno il 90% del lavoro, capitano delle volte in cui c’è bisogno di un Charlie che, alla fine, riescca a metterla in pratica il tutto magari anche con un sorriso.
Alla fine ci vuole sempre un Charlie… no?
Buona vita e buona prosecuzione bella gente! Namasté!
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