Siamo nel periodo dell’anno in cui le maschere tornano protagoniste. Il Carnevale è la festa per eccellenza della metamorfosi, del gioco, della finzione consapevole e accettata. Ci travestiamo per divertirci, per interpretare un ruolo, per lasciarci andare per qualche giorno in un mondo che è meno rigido e più colorato.
Eppure, le maschere non si limitano a questo periodo dell’anno. Alcune persone le indossano sempre, senza nemmeno accorgersene. Maschere che non sono fatte di stoffa, cartapesta o trucco, ma di atteggiamenti, parole e comportamenti studiati. Sono maschere che servono a proteggersi, a nascondere insicurezze, a difendere un’identità fragile. Per alcuni, la maschera è un rifugio sicuro, un’armatura contro le ferite della vita. Per altri, è un mezzo per ingannare, per celare la propria vera natura e manipolare le situazioni a proprio vantaggio.
C’è chi si nasconde dietro un sorriso forzato, chi finge sicurezza quando dentro è un turbine di paure, chi ostenta gentilezza solo per convenienza, chi si costruisce un personaggio per sentirsi accettato, dimenticandosi di essere autentico. Il problema è che, a forza di indossare maschere, si rischia di dimenticare chi si è veramente. Ci si perde in un labirinto di finzioni, in una recita che diventa sempre più difficile da sostenere.
E poi ci sono quelli che abusano delle maschere, non tanto per proteggersi, quanto per ingannare. Persone che giocano con la loro identità per ottenere vantaggi, per costruire illusioni, per prendere in giro gli altri e, paradossalmente, prima di tutto loro stessi. Fingere continuamente di essere ciò che non si è porta a un’inevitabile frattura interiore, un vuoto che nessuna maschera potrà mai colmare.
La verità è che la società spesso ci spinge a indossare una maschera. C’è chi non si sente abbastanza, chi teme il giudizio, chi si vergogna delle proprie imperfezioni. Ma la bellezza dell’essere umano sta proprio nelle sue sfumature, nelle sue unicità, nella sua genuinità. Mostrarsi per ciò che si è, anche con i propri difetti, è un atto di coraggio e di libertà.
Mi dispiace sinceramente vedere quanto spesso le persone si sentano costrette a nascondersi dietro un’apparenza, quanto poco si concedano di essere semplicemente loro stesse. Perché alla fine, dietro ogni maschera c’è una storia, un’emozione, un desiderio di essere accettati. Ma è solo quando abbiamo il coraggio di toglierla che possiamo davvero vivere e farci conoscere per ciò che siamo davvero.
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