guy fawkes mask and red flower on handPhoto by Pixabay on <a href="https://www.pexels.com/photo/guy-fawkes-mask-and-red-flower-on-hand-38275/" rel="nofollow">Pexels.com</a>

Gli hacker non sono tutti uguali. Il termine evoca immagini di individui incappucciati davanti a schermi pieni di codice, ma la realtà è più sfumata. Ogni hacker ha motivazioni, metodi e obiettivi diversi.

I white hat sono gli hacker etici. Lavorano per aziende e governi per individuare falle nei sistemi prima che vengano sfruttate da criminali. Usano le stesse tecniche dei malintenzionati, ma con il permesso dei proprietari delle reti.

I black hat sono il lato oscuro dell’hacking. Violano sistemi per guadagno personale, sabotaggio o semplice sfida. Possono rubare dati, diffondere malware o compromettere infrastrutture critiche.

I grey hat si muovono in una zona grigia. Non sempre rispettano le regole, ma spesso agiscono con buone intenzioni. Potrebbero violare un sistema senza permesso per poi segnalare la vulnerabilità, aspettandosi magari una ricompensa.

Gli script kiddies non sono veri esperti. Usano strumenti creati da altri senza capirne a fondo il funzionamento. Il loro obiettivo è spesso vandalismo digitale o guadagno facile.

Gli hacktivist usano l’hacking per scopi politici o sociali. Gruppi come Anonymous attaccano siti governativi, aziende o istituzioni per protestare contro ingiustizie o limitazioni della libertà di espressione.

I cyber criminali sono motivati dal denaro. Usano ransomware, phishing e altri attacchi per rubare informazioni sensibili o estorcere denaro alle vittime. Operano nel dark web e spesso collaborano con organizzazioni criminali.

Gli insider threat sono minacce interne. Dipendenti scontenti o ex collaboratori con accesso ai sistemi aziendali possono vendere informazioni riservate o sabotare reti informatiche.

I penetration tester sono simili ai white hat, ma lavorano su commissione. Simulano attacchi informatici per testare la sicurezza di un’organizzazione e aiutano a migliorare le difese.

I researcher esplorano vulnerabilità nei software e nei protocolli. Pubblicano ricerche e sviluppano nuove tecniche di sicurezza, spesso contribuendo al miglioramento della cybersicurezza globale.

Il mondo degli hacker è complesso e variegato. Non tutti sono criminali e non tutti sono eroi. La differenza sta nelle intenzioni, nei metodi e nelle conseguenze delle loro azioni.

Questo post nasce proprio con l’intenzione di differenziare i diversi tipi di hacker e dare una spiegazione alle loro azioni.

Sapere e conoscerne le azioni, in qualche modo, ci aiuta, in caso di attacchi, a capire con quale tipo di hacker abbiamo a che fare.

L’augurio è quello di non averci mai a che fare, in ogni caso, a meno che non sia del tipo “benefico”, quindi… Namastè!


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