Mr.Rain – Supereoi
A poche ore dalla fine dell’edizione 73 del Festival di Sanremo, mi lancio nel calissico pronostico in cui tutti gli anni mi butto.
Onestamente non volevo farlo, ma questa canzone è davvero stupenda e su diversi piani.
Leggi tutto1983 – Lucio Dalla
A leggere bene il testo di questa canzon di Lucio Dalla si capisce molto bene quanto ad oggi manchi un artista della sua portata.
Precursore dei tempi, questa canzone risulta essere attuale ancora oggi che siamo nel 2023.
La ascolto e la riascolto e mi resta sempre impressa e rimango convito che per l’epoca in cui è uscita è una grande opera d’arte.
Leggi tuttoMaking Christmas
Perchè la classica canzone di Natale?
Una idea ed esecuzione a dir poco geniale la offrono i Pentatonix con una canzone estremamente difficile sia in ambito canoro che per il sincopato ritmo…
Eccovene il video e la traduzione e…. sta arrivando il Natale….
Far Natale [Making Christmas]
Cittadini di Halloween:
Ormai, ormai
far Natale…
far Natale…
far Natale, far Natale! Che bontà !
Si fa per noi, è nostro ormai, che favola!
E festa sarà !
Far Natale, far Natale, far Natale!
È ora di stregarli un po’
con il Natale già si può!
Facciamo un brindisi per noi!
È qui la festa!
Far Natale, far Natale!
Serpi e ratti
van da matti!
Ai ragni, poi, pensiamo noi!
È nostro, ormai!
Tutti insieme far Natale
mummie e bestie
far Natale, noi!
Jack:
Non so cos’è
ma capita a me!
Non fugge più via
la fantasia!
Hihihihi!
Cittadini di Halloween:
vuoi vedere che io sono un genio?
Ho trasformato un topo giÃ
in un cappello ed ecco qua!
Jack:
Ma complimenti ancor di più
se un pipistrello metterai
al posto di quel topo tu,
che è troppo vecchio e puzza, ormai!
E no! No, no! Non va!
Non è un regalo questo arnese,
è stecchito, in verità !
Cerca un dono più cortese!
Tenta ancora! Non mollare!
Cittadini di Halloween:
Tutti insieme, far Natale
mummie e bestie, far Natale, noi!
Ormai, ormai
Far Natale, far Natale! Lalala
È quasi qui
Natale, mio!
fa din-don-dan
lo scampanio
e se la luna sorgerÃ
poi si canterà :
Jack:
È arrivato il Natale!
Ho amato tutto
Esistono delle canzoni che hanno il potere dirompente di risvegliare emozioni laceranti quanto forti.
Una di queste , per me, è “HO AMATO TUTTO” interpretata dalla insuperabile TOSCA.
La musica sposa la poesia e tutto si trasforma in emozione pura, in magone, in un groppo in gola a cui è difficile resistere….
HO AMATO TUTTO – TOSCA
Tre passi e dentro la finestra
Il cielo si fa muto
Resto lì a guardare
Io so cantare, so suonare, so reagire ad un addio
Ma stasera non mi riesce niente
Stasera se volesse Dio
Faccio pace coi tuoi occhi
Finalmente
Con te ho riscritto l’alfabeto
Di ogni parola stanca il significato
Perfettamente inutile cercare di fermare l’onda che
Ci annega e ci lascia senza fiato
Ed è una musica che va
In un istante è primavera
Che ritorna
E come un pesce che non può più respirare
Come un palazzo intero che sta per cadere
Tu sei l’unica messa a cui io sono andata
Un volo che è partito
Svanito in fondo al blu
E io adesso farei qualsiasi cosa
Per sfiorare le tue labbra
Per rivederti
Se è vero che il tempo ci rincorre
Oggi sono questa faccia
Questa carne e queste ossa
Le sento ancora addosso le tue mani che mi spostano più in lÃ
Dove si vive solo di uno sguardo
È tardi, si spegne la candela
È sempre troppo tardi
Per chi non tornerÃ
E come un pesce che non può più respirare
Come un palazzo intero che sta per cadere
Tu sei l’unica messa a cui io sono andata
Un treno che è partito
Sparito in mezzo al blu
E io adesso farei qualsiasi cosa
Per averti fra le braccia
Per rivederti
Perché se manchi, tu manchi da morire
Perché amarsi è respirare i tuoi respiri
Stracciarsi via la pelle e volersela scambiare
È l’attimo fatale in cui mi sono arresa
Perché tu vieni con questo amore tra le mani
E come sempre nei tuoi occhi
La mia casa
Se tu mi chiedi in questa vita cosa ho fatto
Io ti rispondo ho amato
Ho amato tutto
Nella vita l’ultima cosa che voglio sentire è
“Libera lo stiamo perdendo”
Il titolo di questo post è liberamente preso da una canzone di diversi anni fa.
Appartiene al rapper Fabri Fibra.
Che che ne diciate, leggendo bene il testo della canzone (che poi vi riporterò), si può tranquillamente dire che è stato un buon profeta nel descrivere, a distanza di anni, la situazione, suo malgrado, del nostro Paese.
Nella vita l’ultima cosa che voglio sentire è “Libera lo stiamo perdendo”, è riferito proprio al nostro Paese che, dopo gli anni della pandemia, si ritrova ad attraversare un periodo per nulla facile.
Mi è capitata quasi per caso questa canzone, ma non per caso la ripropongo alla vostra attenzione in quanto davvero molto bella come testo.
Correva l’anno 2013 e questa canzone riusciva a colpire sia per la particolarità del suo video (molto curato anche nei dettagli) sia per il testo polemico, nei confronti della classe politica del tempo.
Da scoltare e da rivalutare (a mio giudizio personale) adattandola anche ai tempi nostri, magari riflettendoci un pochino su.
FABRI FIBRA – PONTI PARTENZA VIA!
Coda, timbro, firma, passa
Coda, timbro, firma, passa
Coda, timbro, firma, passa
Burocrazia
L’Italia si squaglia come burro, è pazzia
Una bella idea
Arriva sempre a notte fonda come la polizia
Chi me lo spiega
Votavi Lega, sì, prega
Ora chi voti? Boh Regan ora Belen
prima chi? Megan
Roba magica, simsalabim
Ma al microfono molti si offrono
Io sono una sicurezza come il codice PIN
In alto come dopo il check-in
Ho le note, do re mi
Per le rime ho la scimmia come Remì
Alza lo stereo c’è Fabri Fibra
Che non passa mai di moda
come la figa
Pronti, partenza, via
Si va per mare e monti
Partenza, Via
Qui siamo tutti pronti
Qui siamo tutti pronti
Qui siamo tutti pronti
Si va per mari e monti, via
Vengo dalla campagna, cresciuto al mare
Alla mano come il tuo palmare
Pronti via, si va per mare e monti via
Monti via
Linguaggio ultraviolento
In TV come un ultraviolento
Cade giù tutto, come un terremoto
Come Arisa senza trucco
Non fa neanche 2000 euro
L’uomo del 2000 che diceva Lucio Dalla
Occhi a palla, guarda la casta
Sembra la serie TV Dallas
La verità sballa è stupefacente
Sempre più stufa la gente
Ti vedevi alla festa invitato speciale
E invece sei in guerra inviato speciale
Questo pezzo fa colpo lo so
Come un banchiere fa colpo lo so
Toc toc chi bussa? Chi è?
Il commissario
Pronti, partenza, via
Si va per mare e monti
Partenza, Via
Qui siamo tutti pronti
Qui siamo tutti pronti
Qui siamo tutti pronti
Si va per mari e monti, via
Fumo bombe come a Kabul
Missili come a Seul
Rap esorcista scomodo come
L’antidoping per un ciclista (pista)
Il caso chiuso è il caso mai
Canta il pezzo con me se lo sai
Cantanti incantano
Nascosti e sporchi
Come soldi che mancano
Tutti pronti per la partenza
Ma da anni è una finta partenza
Dopo l’ultima grande occasione
Si rimane così, senza
Nella testa una voce rimbomba
Tipo “capitano la nave affonda” (capitano)
Terza seconda prima
Il paese non si mette più in moto onda
Tu aspetta qui
Non ci tengo
Nella vita l’ultima cosa che voglio sentire è
“Libera lo stiamo perdendo”
Come gli Abba in Italia
Gridi mamma mia ma dalla rabbia
Sfondiamo la gabbia
Pronti partenza
Via
Pronti, partenza, via
Si va per mari e monti
Partenza, via
Qui siamo tutti pronti
Qui siamo tutti pronti
Qui siamo tutti pronti
Si va per mare e monti, via
Pronti, partenza, via
Si va per mari e monti
Partenza, Via
Qui siamo tutti pronti
Qui siamo tutti pronti
Qui siamo tutti pronti
Si va per mare e monti via
Pronti, partenza, via
La vita è spendida
Tiziano Ferro è tornato e lo a fatto con una canzone bellissima.
Sono giorni che questa canzone mi rimbalza per la testa (il che non so se sia una cosa bella o meno visto il periodo che si sta attraversando…)
Vi riporto testo e video, come di buona abitudine, perchè anche voi possiate apprezzarne le peculiarità o semplicemente farvi una vostra idea.
TIZIANO FERRO – La vita è splendida
Amati più che puoi
E poi amati come vuoi
E lascia stare chi ti punta sempre il dito
E lascia stare chi non l’ha capito
Mettiti quel vestito
Anche se dicono che non ti sta
E smettila di dire sempre
Che per ballare non hai più l’etÃ
E poi chiediti come stai
Da quanto tempo non lo fai?
Tu che eri una che viveva d’istinto
Ora al futuro ci credi a stento
Tu che per sempre non esiste mai
Che non esiste chi ama come noi
Tu che più cadi più ritorni in piedi
Tu che alla fine ancora un po’ ci credi
Ci credi?
A una vita così
Che anche quando ti spettina è splendida, sì
Sembra quasi una corsa ad ostacoli
E tu
Tu vuoi battere il record mondiale
Anche quando il traguardo scompare
Splendida, sì, splendida
Splendida malinconia
Splendida quella bugia
Che ti tiene prigioniera da vent’anni
E aggrappata a una fotografia
Splendida anche questa luna
Che non hai certo fabbricato tu
Splendida la paura
Di dire a tutti che ora vuoi di più
Di più
Da una vita così
Che anche quando ti spettina è splendida, sì
È una specie di corsa ad ostacoli
E tu
Tu vuoi battere il record mondiale
Anche quando va tutto a puttane
Anche se a volte vorresti morire
Com’è facile dirsi bugie
Quando piove e tu
Ti senti sola
Ma una vita così
Io la voglio lo stesso
Una vita così
A pensarci mi vengono i brividi
Ma io la voglio cantare
Anche quando l’orchestra scompare
La-la-la-la, la-la-la-la
La vita splendida
Antico cimitero del Borgo di Sant’Orso, Aosta
Metti una giornata uggiosa di novembre… Aggiungici La curiosità di andare a visitare un luogo che non hai mai visto… ed ecco che scopri un mondo di storie e di storia totalmente sconosciuto…
Si trova ad Aosta lo storico e antico cimitero del borgo di Sant’Orso.
Leggi tuttoLac de Villa – Challand Saint Victor – Monjtovet
Poco distante dalla località di Barmachande, sita a Montjovet, esiste una riserva naturale denominata Riserva Naturale Lago di Villa.
In realtà questa riserva è sita nel comune di Challad-Saint-Victor in Valle d’Aosta.
Leggi tuttoBrescello

Prima di rientrare verso casa, già dalla partenza, ci eravamo prefissati di andare a visitare, essendo quasi di strada sulla via del ritorno, il paesino di Brescello.
Brescello e quel paesino della bassa, dove il Sole picchia duro sulle teste, i bar sono sempre popolati, la piazza a mezzogiorno è semi deserta e, a parte alcuni ricordi tangibili delle varie pellicole girate negli anni 50, tutto scorre lentamente e segue inesorabilmente l’andamento del grande fiume Pò.
Avevo scritto, con mio grande piacere, ai figli dello scrittore che ci ha portati a voler vedere questa località .
Carlotta e Alberto Guareschi rispondono così: “Ci riteniamo persone fortunate perché apparteniamo all’allargatissima famiglia che ha creato nostro padre e ogni volta che i suoi lettori si mettono in contatto con noi, i loro messaggi ci scaldano il cuore.”

A dirla tutta, me ne dispiaccio un pò, sono rimasto un pò deluso da quanto ho visto.
Un nodo in gola mi ha preso quando, abbandonata la macchina in un parcheggio vicino alla piazza, abbiamo scoperto un paesino semi deserto…
Una bomboniera che mi è sembrata in parte ferma nel tempo e trascurata nella sua enorme bellezza e potenzialità .

Abbiamo scoperto la mitica piazza, le statue a dimensione naturale dei personaggi di Peppone e di Don Camillo, il balcone del Municipio, la campana che cade in testa a Peppone (che è fra le altre cose in carta pesta e conservata sotto i portici di una sorta di viale / casa) …
Tutti i locali pubblici richiamano, inesorabilmente, immagini e fotogrammi di momenti di riprese dei vari film della saga di Don Camillo e Peppone (partoriti dalla penna di Giovannino Guareschi, padre appunto di Carlotta e Alberto…)
Qui incontriamo una signora di una certa età che ci racconta aneddoti unici e rari che nessuno mai ha raccontato… Ad esempio come vengono girate le scene del periodo dell’alluvione…sfruttando una grande cisterna in cui è stato riprodotto fedelmente il paese di Brescello…

Che le comparse arrivavano già dalla prima mattina a cavalcioni delle biciclette per cercare di lavorare e comparire nei film guadagnando (pensate la cifra dell’epoca) ben mille lire a comparsata…
C’è poi spazio anche per la piazza che porta al museo (che non abbiamo potuto visitare in quanto giorno di chiusura) e che lascia al suo esterno cimeli come il mitico carro armato con cui Peppone e Don Camillo colpiscono la colomba della pace facendo così terminare il periodo di distensione forzata (nell’episodio Don Camillo monsignore ma nn troppo…)

…e poi c’è la stazione… (che per raggiungerla non vi dico le peripezie… non tanto perchè sia difficile ma perchè, come si nota dal cielo plumbeo in foto, stava diluviando/grandinando…)
Un pugno al cuore entrare nella stazione e vederla abbandonata, violentata da scritte sui muri, nuda di qualunque presenza umana, con le finestre aperte, il sistema automatico di gestione dei binari e la desolazione più totale…

Fra i tanti cimeli e ricordi vi è poi una colonna in cui si ricorda l’episodio in cui, con del minio, era stato pitturato l’apparato posteriore di quella “rossa” che tanto aveva oltraggiato Don Camillo nel portagli via gli abiti quando lo stesso ne approfittò a fare un bagno nel fiume per rigenerarsi dalla calura estiva…
Certo si tratta di una riproduzione di un disegno originale di Giovanni Guareschi realizzato per l’occasione dal presidente del museo… però l’emozione nel vederlo è stata grande quasi come quella nel trovarsi all’interno della stazione dove sono state girate le scene forse più toccanti dei vari film…
Avrei ancora molto da scrivere ma il tempo mi è tiranno… mi riprometto di tornarci quando prima per darvi altri dettagli e informazioni….
Nel frattempo… ecco alcune immagini della nostra visita… il resto nel prossimo “episodio”…
Come sempre… buona vita bella gente e serena giornata a tutte/i!